Borgo Mezzanone, il caldo e la mancanza di acqua: il dramma dei migranti
Oggi la visita di sindacalisti, parlamentari italiani ed europei e rappresentanti della Commissione europea.

FOGGIA – A Borgo Mezzanone, uno dei più grandi ghetti d’Europa, circa 5.000 migranti vivono in condizioni drammatiche, tra baracche roventi, senza servizi igienici e con accesso all’acqua solo a giorni alterni. Antonio Ligorio e Giovanni Tarantella, della Flai Cgil, denunciano l’assenza di interventi strutturali e chiedono soluzioni abitative dignitose, l’attivazione delle sezioni territoriali del lavoro agricolo di qualità e un’azione politica concreta contro l’invisibilità e lo sfruttamento dei lavoratori agricoli.
Nel pomeriggio, una delegazione composta da sindacalisti, parlamentari italiani ed europei e rappresentanti della Commissione Ue ha visitato il ghetto per costruire una strategia condivisa contro il caporalato e l’emergenza abitativa nei ghetti del Sud Italia. «Oggi l’Europa – conclude Tarantella – viene a vedere con i propri occhi cosa accade all’interno del ghetto».