Scassinavano tabaccherie e gioiellerie: fermata la pericolosa “banda del buco”

Già da ben prima dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, ed in particolare quelli della Compagnia di San Severo, sono stati impegnati nell’esecuzione contemporanea di due importanti Ordinanze di custodia cautelare, emesse dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, che aveva diretto le attività investigative.
Il primo provvedimento ha interessato i responsabili dell’incendio ai 23 compattatori della ditta Buttol di San Severo.
Il secondo provvedimento restrittivo, contestualmente eseguito dalla stessa Procura della Repubblica di Foggia e dagli stessi Carabinieri, ha invece riguardato altri otto soggetti, anche questi già noti per i loro precedenti penali e/o di polizia, ritenuti, tutti tranne uno, appartenere ad un’agguerrita associazione per delinquere finalizzata ai furti, soprattutto nei confronti di tabaccherie ma non solo, che aveva creato non pochi danni a Foggia, San Severo, Lesina, Serracapriola, Apricena e San Paolo di Civitate, ma anche fuori regione, tra l’Abruzzo (Cupello, San Salvo e Casalanguida – CH) ed il Molise (Trivento – CB), tra i mesi di marzo e aprile del 2017.
Le indagini avevano avuto avvio verso la fine del marzo 2017, a seguito del furto notturno commesso in una tabaccheria di Lesina. Da quel momento gli investigatori, sia della Procura che dell’Arma, partendo dai primi deboli indizi, attraverso un’accurata e paziente attività basata sulle tecniche più classiche fino a quelle più moderne, utilizzando oculatamente anche il prezioso strumento del “pedinamento elettronico” tramite apparecchiature GPS accoppiato a servizi di osservazione diretta a grande distanza, sono stati in grado di raccogliere solidi ed univoci indizi sulle responsabilità dei soggetti responsabili.
Questi si erano ben organizzati in una batteria criminale dedita alla commissione di furti, tanto da potergli attribuire, nel breve periodo, ben 14 episodi, 6 consumati e 8 tentati, in danno di 13 attività commerciali, in particolare tabaccherie, negozi di abbigliamento e una gioielleria, compreso il furto di un’auto, utilizzata per uno dei colpi messi a segno, che nel complesso avevano procurato agli indagati un bottino stimato in circa 150.000 euro.
Il modus operandi messo in atto consisteva, innanzitutto, nell’individuare obiettivi privi di sistema di allarme, grazie ad accurati sopralluoghi dei quali gli indagati si incaricavano a rotazione, per poi entrare in azione nel cuore della notte, tagliando serrande, forzando ingressi o, come in diversi casi, aprendosi delle brecce nei muri dei locali presi di mira.
Le indagini proseguono comunque, sia per recuperare i beni sottratti che per individuare i ricettatori di cui la banda si serviva, oltre che per acclarare il coinvolgimento della stessa in altri episodi, avvenuti anche più recentemente in provincia con le stesse modalità esecutive.