Politica

Aree interne, La Salandra: i fondi ci sono

Lo ha spiegato il Ministro Foti durante l'ultimo evento di “Confronti” e lo ha ribadito all'ultimo appuntamento dell'Anci a L'Aquila.

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FOGGIA – Il deputato di FdI Giandonato La Salandra interviene nella discussione sulle aree interne ed i piccoli comuni. “Tacciare il Governo di aver abbandonato le aree interne – afferma il parlamentare – è vergognoso. Il parziale documento che alcuni “qualunquisti” fanno girare sulle chat è la fotografia di una situazione che si è cristallizzata negli anni, che questo Governo è il primo a voler invertire”.

Accolgo con grande plauso – prosegue La Salandra – l’ennesimo chiarimento che il Ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione Tommaso Foti è stato costretto a fare a L’Aquila. C’è la “restanza” ma c’è da comprendere come mettere in rete le aree interne con le concentrazioni urbane maggiori”, spiega il parlamentare.

I fondi ci sono, chiarisce il parlamentare foggiano,  perché la programmazione 2014-2020, non è mai stata conclusa. Sono stati spesi soltanto 450 milioni di euro su 1.200 disponibili nella programmazione che avrebbe dovuto chiudere il 2020. Anche per quanto riguarda la programmazione 2021-2027 i fondi ci sono, da spendere specificamente nelle diverse realtà delle aree interne, nei principali settori di intervento di istruzione, salute e infrastrutture e trasporti. Ovviamente con una un’impostazione diversa perché, in seguito agli esiti della prima programmazione, si è pensato innanzitutto di responsabilizzare in questa attività le Regioni, ma soprattutto di individuare per ogni area interna un ente capofila che sia responsabile del progetto d’area, un punto di riferimento stabile a cui ci si potrà rivolgere per il cronoprogramma e non solo. “
La risposta del Governo Meloni è chiara e concreta – conclude La Salandra – Per cui,  anziché creare polveroni inutili sul Governo in merito agli studi predisposti dal CNEL e dal Censis, ci si potrebbe adoperare con progetti e iniziative concrete che smentiscano nei fatti questa versione auto-distruttiva dei piccoli Comuni e delle aree interne che si va raccontando“.

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