A Cerignola si rievoca il ritrovamento dell’icona della Madonna di Ripalta
La leggenda, corredata da elementi storici, è stata tramandata nel corso del tempo

Il 5 Settembre prossimo, in Piazza Duomo alle ore 21, tutti i cerignolani hanno un appuntamento con la storia. Quella che, mista a leggenda, si tramanda da generazioni e riguarda il ritrovamento dell’icona bizantina della Madonna di Ripalta.
Sul luogo che-secondo la tradizione popolare-fu rinvenuta l’effige della Madonna di Ripalta– è stata in seguito costruita una Chiesa, che si trova a circa dieci chilometri da Cerignola, e si affaccia “sulla riva alta del fiume Ofanto” (da qui appunto il nome “Ripalta”).
Nel 1992 la Chiesa è diventata un Santuario diocesano, adatto ad accogliere i fedeli in diverse occasioni durante l’anno. Inoltre-come appunto stabilisce la tradizione- l’icona della Madonna di Ripalta resta qui per sei mesi all’anno (sino al sabato successivo alla Pasqua) per poi tornare in città, all’interno della Cattedrale.
In base ad alcuni documenti e narrazioni è stato ricostruito il ritrovamento dell’effige greco- bizantina intorno al 1172.
E’ probabile che in quel periodo storico, proprio sul sito in cui adesso sorge la Chiesa, vi fosse un tempio dedicato alla dea Bona, protettrice dei boschi e della pastorizia.
Il ritrovamento della sacra effige della Madonna di Ripalta resta sospeso tra storia e leggenda. Si narra che, a trovare l’icona di legno siano stati dei briganti, impegnati a trafugare i campi. Uno di loro, inavvertitamente, tagliò il legno della tela con una scure, e dal volto della Madonna fuoriuscì del sangue.
Spaventati, gli uomini inizialmente fuggirono via davanti a quel “miracolo”. Poi tornarono indietro, caricarono l’icona su un carretto di legno guidato da buoi e chiesero agli animali di decidere dove trasportarla. Nel gruppo di uomini c’erano sia canosini che cerignolani, per questo si attribuì al caso la possibilità di scegliere dove si sarebbe diretta l’effige ritrovata.
Il carretto prese la strada che portava a Cerignola, e da allora l’icona fu accolta in città, dove in seguito diventò la Patrona.
Il fascino di questa storia è sempre attuale: per questo la rievocazione storica dell’avvenimento sarà sicuramente un appuntamento imperdibile.