5 luglio 1294: elezione di Celestino V, il papa arrestato a Vieste

FOGGIA – Era il 5 luglio 1294 quando venne eletto papa Celestino V. Gli undici cardinali elettori riuniti a Perugia – dopo un conclave durato ben 27 mesi – scelsero come pontefice un uomo di santa vita, l’eremita Pietro del Morrone, che al momento dell’elezione aveva circa 84 anni. I cardinali, visto lo stallo, scelsero un papa “di transizione”, un uomo sufficentemente anziano durante il cui pontificato si sarebbe individuato il nuovo pontefice. I tempi per individuare il nuovo papa furono però più brevi del previsto. Appena quattro mesi dopo la sua elezione Celestino V rinunciò all’ufficio di pontefice romano.
Molti, ancora oggi, parlano di “gran rifiuto”, convinti che il colpevole di ignavia di cui parla Dante – senza nominarla – sia proprio Pietro del Morrone. Non ci sono prove al riguardo, e lo stesso Dante non fa chiarezza.
In ogni modo dopo l’abdicazione di Celestino/Pietro il nuovo papa, Bonifacio VIII, decide il imprigionare il suo predecessore. Ha paura che Celestino ritiri le dimissioni, invalidando il conclave che lo ha eletto. Celestino, avvisato delle intenzioni di Bonifacio, tenta la fuga verso la Grecia. Attraversa il Gargano a piedi, in compagnia di alcuni frati del suo ordine, con meta Vieste, dove lo attende un vascello che lo porterà oltre Adriatico. Ma una tempesta respinge il vascello verso riva. Celestino vede nella tempesta ch egli ha impedito di fuggire un segno di Dio, e rinuncia alla fuga. Resta a Vieste, ed è sulla spiaggia di Santa Maria di Merino che, alcuni giorni dopo, viene arrestato dagli uomini del papa. Bonifacio lo fece rinchiudere nel castello di Fumone, dove visse con due compagni celestini dal giugno 1295 al maggio del 1296, quando morì. Il 5 maggio 1313 – a 17 anni dalla morte – fu proclamato santo.