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Ciao Shqipëria! Il secolo dei media nei rapporti culturali italo-albanesi”

Un libro e un film per conoscere meglio la cultura e la realtà storica dell’Albania
L’Associazione culturale “Aquile di Capitanata” ha organizzato per venerdì 7 luglio 2024, alle ore 19, nello spazio dehors del ristorante-caffè “Castroc” di Foggia (via Arpi 149), la presentazione del libro “Ciao Shqipëria! Il secolo dei media nei rapporti culturali italo-albanesi” (Besa Muci editore, Nardò, 2021), scritto da Vito Saracino, storico dei media, docente a contratto di Storia Sociale dei Media all’Università di Foggia e ricercatore Fondazione Gramsci di Puglia.
A conversare dell’opera con l’autore, ci saranno il direttore del quotidiano “l’Attacco”, Piero Paciello, oltre al Presidente e al Vice Presidente dell’Associazione “Aquile di Capitanata”, Elton Ropi e Loris Castriota Skanderbegh.
Saracino è anche il coordinatore del progetto “Per una rete delle istituzioni culturali tra Puglia e Albania”, diretto al sostegno dell’archivio del Cinema albanese e curato da Fondazione Gramsci di Puglia, Regione Puglia, Dabimus Srl e Archivio centrale del Cinema albanese (Aqshf). L’iniziativa ha, da qualche mese, prodotto un primo, importante risultato: il restauro e la digitalizzazione di un’opera della cinematografia albanese, il film “Gjeneral Gramafoni” di Viktor Gjika del 1978.
Al termine della presentazione del libro, la pellicola, corredata da sottotitoli in italiano, sarà brevemente introdotta dallo stesso Vito Saracino e poi proiettata.

Il libro
La ricerca esposta nel saggio si propone come una lunga cronistoria che interseca aspetti storici, culturali e educativi che riguardano i rapporti fra Italia e Albania nel campo dei media. L’autore approfondisce, in particolare, tutte le fasi che hanno portato l’Italia a diventare il partner maggiormente presente in Albania, influenzandone lo sviluppo nel settore dell’informazione.
Dalla diffusione, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, dei primi giornali in lingua italiana nell’area illirica, si passa poi ad analizzare il crescente interesse da parte dei cittadini albanesi riguardo il medium radiofonico, giunto oltre Adriatico grazie alle frequenze di Radio Bari e che si rafforza fino a diventare nel 1938, con le trasmissioni di propaganda fascista, uno strumento fondamentale durante l’occupazione.
Non manca un focus sul cinema, che sotto il regime di Enver Hoxha riveste un ruolo decisamente propagandistico, e una vasta e approfondita riflessione sullo sviluppo della televisione, dai suoi timidi esordi negli anni Sessanta fino alla proliferazione delle emittenti private nel periodo post-comunista.                                     (r20m23)

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