Vaccino anti-Covid, prime dosi in Italia per il personale sanitario previste già dal 27 dicembre

“Se tutte le procedure di verifica sul vaccino Pfizer Biontech da parte di Ema e di Aifa saranno completate favorevolmente nelle date previste, l’Italia partirà con le prime vaccinazioni al personale sanitario il 27 dicembre.
Il governo italiano ha lavorato negli ultimi giorni per favorire una simbolica data comune di avvio delle vaccinazioni nell’Unione Europea. Ci vuole ancora molta prudenza e il percorso non sarà breve, ma la strada è quella giusta”, lo dichiara sulla sua pagina Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza.
Oggi sul vaccino anti-Covid19 si è espresso anche l’epidemiologo e assessore alla Salute della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco. Quando ero bambino i regali a Natale li portava la Befana. Quest’anno, a distanza di decenni, la Befana mi porterà il più bello dei regali: il vaccino anti-Covid19 – scrive l’epidemiologo su Facebook -.
E’ ormai certo che il 21 dicembre EMA si esprimerà sull’autorizzazione all’utilizzo del vaccino anti-COVID19 di Pfizer. Visto che l’autorità britannica e l’FDA si sono espresse favorevolmente, dubito che EMA abbia un parere diverso sugli stessi dati. Quindi già a fine anno avremo qualche dose di vaccino, ma nei primi giorni di gennaio arriveranno i quantitativi per vaccinare le categorie della cosiddetta fase 1: operatori sanitari e anziani ospiti delle strutture residenziali.
Una fase importante. Si metteranno subito in sicurezza le fasce più esposte e le più fragili della società. Di seguito, appena nuovi lotti di vaccino saranno disponibili, si vaccineranno gli altri gruppi a rischio. Di questo vaccino sappiamo già tanto. E’ estremamente efficace ed ha un profilo di sicurezza molto alto.
Non sappiamo ancora quanto durerà la protezione, ma le proiezioni preliminari sono molto incoraggianti. Gli anticorpi indotti dal vaccino diminuiscono nel tempo lentamente. Non sappiamo ancora se il vaccino previene anche lo stato di portatore asintomatico, in caso di infezione da parte del virus. Ma anche qui ci sono le prime osservazioni positive. Insomma, gli elementi per confidare nel fatto che la vaccinazione possa mettere la parola fine alla pandemia ci sono tutti.
Importante ora non sbagliare. Serve una strategia comunicativa che unisca efficacia a trasparenza. Mi verrebbe da dire: “non fiori ma opere per bene”. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Intanto, prepariamoci all’arrivo della Befana”.