Urban Beach: se a Foggia ci fossero ombrelloni, lettini e sabbia

Foggia – Vi immaginate nel cuore della città sabbia, lettini, ombrelloni, docce e gelati? Sarebbe interessante immaginare a Foggia una caratteristica Urban Beach.

Quest’anno, a Firenze, come da tradizione, si potrà andare in spiaggia rimanendo sulle rive dell’Arno. A Foggia, si potrebbe organizzare una Urban Beach magari intorno ad una grande piscina sorvegliata con tanto di sabbia, lettini e tornei di beach volley per sentirsi realmente al mare nei mesi più caldi dell’anno.

A Firenze la spiaggia è attrezzata con un campo sportivio multifunzionale dove saranno organizzati tornei sportivi di racchettoni e foot volley, inoltre vi è un’area bambini con scivolo e giochi per la sabbia.

Non tutti hanno la disponibilità di poter raggiungere il mare e l’Urban Beach potrebbe essere una buona opportunità per trascorrere piacevoli giornate all’aria aperta, tra musica e divertimento. In Europa queste spiagge cittadine sono molto diffuse, ecco alcuni esempi.

A Parigi, lungo la riva destra della Senna, c’è una spiaggia di 3 chilometri, Paris Plage, realizzata con circa 6mila tonnellate di sabbia che, dal 2002 ogni estate permette a chi rimane in città di godersi un po’ di fresco e di prendere il sole. Anche nel cuore della capitale danese, a Copenaghen, la gente si rilassa nella zona industriale della città in cui sorge una moderna piscina che caratterizza il lido nel quale, ogni giorno, d’estate, ci si incontra e si fa sport. Le Urban Beach sono presenti anche in altre città europee come Berlino, Vienna, Zurigo, Praga e Lisbona.

Un progetto moderno che ci riporta in mente un’antica e stravagante idea che affonda le sue radici nel lontano Ottocento, quando si voleva portare il mare a Foggia. Oggi sembra un’idea bizzarra, eppure all’epoca era considerata un’idea suggestiva e visionaria. Negli anni ’40 dell’Ottocento si voleva realizzare un canale navigabile tra Foggia e la vicina Manfredonia. Il governo borbonico, in quel tempo, avviò interessanti studi sulla possibilità di portare a compimento una vera e propria rete fluviale in alcuni territori del Regno, tra questi vi era la suggestiva ipotesi di un canale tra il capoluogo dauno e la cittadina marittima di Manfredonia.

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