Uccise fidanzata incinta, i periti: è capace di intendere e volere

MILANO – Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano incinta del piccolo Thiago, è stato ritenuto capace di intendere e di volere. Lo hanno stabilito i periti della corte d’Assise di Milano che aveva ordinato la perizia psichiatrica. “Ciò che è emerso è la presenza di tratti di personalità narcisistici e psicopatici che non configurano una entità psicopatologica, ma il ‘modo di essere nel mondo’, cioè la sua specifica struttura di personalità”, si legge in uno dei passaggi della perizia firmata dagli psichiatri Gabriele Rocca e Pietro Ciliberti chiamati a valutare l’uomo a processo per l’accusa di omicidio aggravato della fidanzata e del piccolo Thiago che portava in grembo. Gli esperti ritengono l’imputato capace di intendere e volere e rilevano l'”insussistenza” di un “complesso disturbo personologico”, piuttosto “nell’esame dei suoi vissuti si evince un aspetto di organizzazione di personalità che rivela una intolleranza alla perdita affettiva, intesa qui come ferita narcisistica per l’abbandono vissuto come una offesa ed al contempo come una umiliazione”, si legge nelle conclusioni della perizia di 66 pagine. “Non vi sono elementi per ritenere che al momento del fatto trovino applicazione i requisiti psichiatrici per ritenere un vizio di mente parziale o totale”, si legge ancora. Quando Impagnatiello ha ucciso a coltellate la fidanzata e il figlio che la donna portava in grembo, aveva “piena consapevolezza del disvalore” delle sue azioni, ma “li ha giustificati in quanto eventi ‘sfuggiti al controllo'”. (ADN KRONOS)