Tropicalizzazione del clima, in Puglia gli storni mangiano 20 gr di olive al giorno

Tra gli effetti della tropicalizzazione del clima spicca il proliferare della fauna selvatica come nel caso degli storni, uccelli che consumano 20 grammi di olive al giorno; lo denuncia la Coldiretti Puglia in una nota: “La Puglia, tra le province di Bari e Brindisi, vive ogni anno il dilagare della ‘piaga storni’, agli attacchi degli uccelli rientrati tra le specie protette che hanno mangiato ognuno fino a 20 grammi di olive al giorno, quelle poche rimaste sugli alberi dopo le frequenti e violente ondate di maltempo che hanno caratterizzato il 2018. Le aree più colpite sono Monopoli, Fasano, Pezze di Greco, Polignano, dove gli agricoltori non hanno strumenti per arginare la presenza eccessiva e in progressivo aumento degli storni. La legge sui danni da fauna selvatica passata in Consiglio regionale è stata impugnata dal Governo su due elementi che sono stati già affrontati in IV Commissione consiliare. Auspichiamo che venga discussa con la dovuta urgenza nel primo Consiglio regionale utile” – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
“Oltre al danno diretto non vanno sottovalutati i danni indiretti. Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato. Gli storni trovano ristoro notturno nelle aree protette, come Torre Guaceto, per riprendere le scorribande alimentari diurne, dato che il caldo anomalo degli ultimi anni ha fatto convertire la specie protetta da migratoria a stanziale“ – ha dichiarato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.
Motivi per i quali Coldiretti Puglia ha sollecitato misure di prevenzione ad hoc e se si riveleranno inefficaci si procederà ad un efficace controllo faunistico tramite le attività di contenimento numerico, allontanamento e controllo della fauna selvatica, che si rendono necessarie per il soddisfacimento di un “legittimo interesse pubblico”.