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Tgr Leonardo parlava del Coronavirus già nel 2015? Intervengono gli esperti

Da alcune ore è diventato virale sul web il servizio del Tgr Leonardo del 2015 in cui si parlava di un Coronavirus creato da pipistrelli e topi nei laboratori della Cina.

Complotti? Bufale? Una cosa è certa, il video della Rai ha iniziato a diffondersi alla velocità della luce in diversi gruppi Facebook e nelle chat di Whatsapp.

Ma quanto c’è di vero? La Rai aveva davvero preannunciato agli italiani la terribile pandemia del 2020?

Il servizio della Rai parlava della creazione da pipistrelli e topi di un supervirus polmonare per motivi di studio in Cina. Si tratta di un esperimento condotto in collaborazione tra l’Accademia delle scienze cinese e l’Università della North Carolina, al quale partecipò anche l’Università di Wuhan.

A ricostruire l’intera vicenda e le apparenti coincidenze tra i due virus è il sito Open che avvalendosi di studi scientifici come quelli condotti da Nature Medicine dimostra che l’attuale virus che sta piegando il mondo è di origine naturale, non artificiale come quello di cui si parlava nel 2015.

All’inizio del servizio il conduttore di Tgr Leonardo spiega il processo di creazione in laboratoro di questo virus (prodotto innestando una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars ricavato dai topi), ma per chi ha letto con attenzione le caratteristiche del nuovo Coronavirus e si è documentato sul suo genoma, il collegamento tra i due virus non trova ragione di esistere.

L’attuale virus, infatti, non deriva dalla prima versione della Sars e tantomeno deriva dai topi. Il Covid-19, quindi, non è stato ingegnerizzato.

Il virologo Roberto Burioni è intervenuto sulla questione che da ore sta portando diversi italiani ad urlare al “complotto” e ad alimentare fake news, tra le prime fila la Lega che insistentemente alimenta dubbi sull’origine del Coronavirus.

“L’ultima scemenza è la derivazione del Coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo”.

Queste le parole del virologo italiano sulla presunta nascita del nuovo Coronavirus in laboratorio, teoria già smentita nelle scorse settimane da diversi studi scientifici.

Al momento, infatti, nessuno degli esperti che ha studiato il genoma del nuovo Coronavirus lo ha identificato con il virus creato nei laboratori cinesi di cui si parla nel servizio andato in onda il 16 novembre 2015 su Rai 3.

“Basta con le fake news”, tuona poi Burioni. La scienza nega e sulla possibilità della creazione del Covid-19 in laboratorio interviene anche il premier Giuseppe Conte: “Non ho visto quel servizio, ma ho referenze che non è così”.

In questo momento di grande instabilità, incertezza e preoccupazione, in cui l’Italia si è ritrovata in poche settimane a perdere oltre 7mila persone per un nemico che fa paura e contro il quale non aveva mai combattuto prima, bisognerebbe forse contare fino a dieci prima di diffondere notizie false che non fanno altro che gettare gli italiani in un profondo clima di terrore.

In questo momento abbiamo bisogno di speranza, fiducia e coraggio, le teorie del complotto rimandiamole a tempi migliori quando ci torneranno a far sorridere le convinzioni dei terrapiattisti, la negazione dello sbarco sulla Luna e i miti sulle scie chimiche. Ora il sorriso fatica ad uscire.

Nel nostro Paese la gente muore ogni giorno, soffre e combatte negli ospedali. Dimostriamoci un popolo unito e razionale, coraggioso e lucido, non lasciamoci divorare dalle bufale, non è il momento.

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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