Sentenza AMICA, “l’Amministrazione Episcopo ha deliberatamente rifiutato di chiudere una transazione”
I consiglieri comunali di centrodestra accusano di inerzia l'attuale amministrazione comunale del capoluoogo.

FOGGIA – E’ durissimo il commento dei consiglieri di centrodestra sulla sentenza Amica che condanna il Comune di Foggia a pagare oltre 27 milioni di euro alla curatela fallimentare della ex municipalizzata. In una nota firmata da Claudio Amorese, Concetta Soragnese, Maurizio Accettulli, Gino Fusco (Fratelli d’Italia), Raffele Di Mauro e Pasquale Rignanese (Forza Italia), Franco Nunziante (Lista Prima Foggia) e Marco Pellegrino (Lista DI MAURO Sindaco – Noi Moderati) si indicano le responsabilità della attuale Amministrazione comunale. I consiglieri premettono che la sentenza “rappresenta un colpo devastante per la nostra città” per poi proseguire: “Il fallimento Amica è stato “scientemente accompagnato”, come chiarito all’epoca dal Tribunale Fallimentare, e questo rappresenta una macchia indelebile sulla gestione della cosa pubblica di quegli anni. Pochi mesi fa il Tribunale ha evidenziato, inoltre, che l’amministrazione Episcopo “non ha intrapreso alcuna iniziativa concreta con atti motivati” per affrontare la crisi Amica. Ma non è solo questione di inerzia: l’Amministrazione Episcopo ha deliberatamente rifiutato di chiudere una transazione che avrebbe fatto risparmiare la metà dell’importo ora dovuto alle casse comunali. Il Centrodestra aveva più volte sollecitato questa soluzione in sede di Consiglio Comunale durante le discussioni sul bilancio, ma le nostre proposte sono state sistematicamente ignorate. Una scelta incomprensibile e politicamente irresponsabile che oggi presenta il conto salato ai cittadini foggiani, costretti a pagare più del doppio per l’ostinazione e l’incapacità dell’amministrazione. (…) Ora i cittadini foggiani si trovano a dover pagare le conseguenze di questa gestione fallimentare. I 27 milioni di euro, a cui si aggiungono interessi e rivalutazione monetaria, rappresentano una cifra che compromette gravemente la stabilità finanziaria dell’ente. Dopo i numerosi sacrifici affrontati in questi anni dal Centrodestra per portare avanti la difficile procedura del piano di riequilibrio finanziario, questa sentenza rischia di vanificare tutti gli sforzi compiuti per il risanamento”.