“Papà voglio andare a scuola, dice mia figlia piangendo”: la lettera di un padre foggiano
Foggia – “‘Papà voglio andare a scuola‘ dice mia figlia piangendo, non è cresciuta con il latte al plutonio, come dice il saccente sceriffo De Luca, è una bambina che ha appena conosciuto i suoi amici di scuola e vuole vivere la sua nuova esperienza di vita e di crescita con loro.
La tranquillizzo con la promessa che si vedranno al computer, ed al più presto, ne sono sicuro, tornerà ad abbracciare i suoi nuovi amichetti”.
Inizia così la lettera di Alessandro, un padre foggiano che si è ritrovato ad affrontare con sua figlia che frequenta la Scuola primaria foggiana Da Feltre Zingarelli – Ordona sud la decisione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di sospendere l’attività didattica in presenza in tutte le scuole della regione.
La lettera continua: “Tutto pronto è lunedì, la postazione per la DAD è attrezzata in soggiorno, il pc è collegato, ma non c’è nessuna lezione, le maestre non hanno i mezzi per collegarsi, la scuola (Da Feltre Zingarelli – Ordona sud) non ha messo a disposizione i pc per connettersi, la dirigenza della scuola ha voluto le maestre a scuola e non ha fornito gli strumenti. Pazzesco.
Sono tre giorni che i bambini non fanno lezione, è assurdo aver passato tutto questo tempo senza saper prevedere ciò che tutti avevano pronosticato, i nostri figli hanno diritto allo studio, lo dice la Costituzione, i nostri figli hanno il diritto di stare insieme, crescere e condividere, i nostri figli hanno diritto di guardarsi negli occhi non attraverso i pc.
Quello che gli abbiamo chiesto lo hanno fatto in maniera diligente e senza obiezioni, come soldatini entravano in classe distanziati, con i loro sorrisi coperti dalla mascherina, igienizzavano la qualunque, andavano in bagno negli orari stabiliti e mangiavano al loro posto con la tovaglietta, sono stati più bravi di noi che non abbiamo saputo dare loro un semplice pc.
Diamoci da fare perché il tempo scorre in fretta ed ogni giorno che passa è un giorno perso”.
