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Schede telefoniche: viaggio nelle collezioni dei bambini degli anni '90

I bambini degli anni ’90 si divertivano con poco. Come i bambini degli anni ’60 e ’70, quelli dei primi anni ’90  trascorrevano interi pomeriggi con giochi che non richiedevano lo schermo del computer (oggi indispensabile). Trottole, colorati e divertenti yo-yo, sorpresine Kinder, figurine e soprattutto schede telefoniche erano le collezioni più ambite, facciamo insieme un viaggio nel tempo e torniamo nei vivaci, iconici e nostalgici anni ’90.
I bambini dei primi anni ’90 amavano guardare in tv le avventure dei Power Rangers, d’estate era d’obbligo spruzzarsi a vicenda con il Liquidator, si vestivano con salopette di jeans e cappellini colorati, le bambine guardavano in tv Non è la Rai, impazzivano per le boyband e passavano i pomeriggi a giocare con Gira la moda, mentre i maschi si scambiavano le figurine Panini dei calciatori e giocavano con il Tamagotchi.
Negli anni ’90 i bambini ascoltavano la musica dalle musicassette o guardando Mtv, amavano riguardare i loro film preferiti dalle VHS, a colazione mangiavano la Girella e vantavano infinite collezioni di coloratissime schede telefoniche.
In quegli anni le schede telefoniche erano molto di più che un semplice oggetto per telefonare, erano una vera e propria mania per i ragazzini cresciuti a cavallo della fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90, e non solo. In quegli anni c’erano dei grandi album (come quelli delle figurine) nei quali poter collezionare le tanto ambite schede telefoniche.
La SIDA, società produttrice di distributori automatici, nel 1975 venne incaricata dalla SIP di ideare un metodo per diminuire le frodi che, purtroppo, avvenivano regolarmente con i telefoni a gettone. Nacque così nel 1976 la prima scheda telefonica prepagata.
Oggi la cosiddetta SIDA zero, la prima scheda prodotta, è considerata un esemplare rarissimo per i collezionisti, con un valore di mercato che arriva a toccare i 1000 euro. Anche tutte le altre prime schede telefoniche, chiamate in gergo le “SIDA”, valgono tantissmo. Queste schede avevano un design molto semplice ed erano contraddistinte dalla banda magnetica verticale. A partire dal 1994, con il passaggio da SIP a Telecom, ci fu un vero e proprio boom del collezionismo di schede telefoniche.
Schede Telefoniche Anni 90
Ancora oggi qualche nostalgico continua a collezionarle e a cercarle ovunque. Quelle più comuni valgono 0,50 centesimi al pezzo, quelle che riportano il logo della Sip sono valutate intorno a qualche decina di euro mentre quelle a tiratura oltre un milione. Anche se i moderni cellulari hanno sostituito del tutto le iconiche cabine telefoniche di una volta c’è ancora chi non vuole abbandonare le sue schede “preziose” e vintage, testimoni di un’epoca che sembra essere sempre più lontana.
Ormai le cabine telefoniche sono veri e propri oggetti di antiquariato e con gli smartphone è sempre più difficile incrociare ancora una cabina telefonica nelle strade della nostra città. Da qualche anno i vecchi telefoni pubblici hanno cambiato look, si sono trasformati in bibliocabine, piccole biblioteche pubbliche di strada che stanno spuntando come funghi in giro per il mondo.
Un modo, questo, per riportare in luce le vecchie cabine ormai abbandonate e per far rivivere il ricordo di quei tempi, ormai lontani, in cui con i gettoni e una semplice scheda telefonica si poteva telefonare a chiunque e queste piccole “scatole” dei marciapiedi facevano parte della vita quotidiana di tutti.

Tipi di schede telefoniche

Le schede telefoniche erano di tantissimi tipo e raffiguravano davvero qualsiasi cosa. Le prime schede illustrate emesse per il mercato dei collezionisti furono le cosiddette turistiche, raffiguravano i più importanti monumenti e luoghi di interesse artistico d’Italia.
Altre schede, considerate ancora oggi molto rare, sono quelle della serie dei Numeri Utili, dette le “Svegliette”, prodotte in tiratura molto limitata e risalenti addirittura al 1986.
Altri esemplari particolarmente richiesti dai collezionisti sono le schede bilingue in italiano e tedesco prodotte appositamente per l’Alto Adige, e le schede omaggio che venivano date da aziende private in regalo ai propri clienti.
Le schede telefoniche incontrarono un altro oggetto di grande collezionismo, le figurine di calcio. La Telecom, infatti, in quegli anni decise di produrre una serie di schede che raffiguravano otto calciatori del campionato italiano. (Fonte: kijiji.it)
 

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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