Roseto Valfortore sarà un cantiere creativo a cielo aperto

FOGGIA – La Sala della Ruota di Palazzo Dogana ha ospitato ieri, venerdì 4 luglio, la conferenza di presentazione del progetto di rigenerazione urbana denominato Roseto Rosae – Il borgo dove le rose non sfioriscono mai che sarà attuato a Roseto Valfortore dal 18 al 24 luglio e che prevede una durata triennale. Cuore dell’iniziativa è la realizzazione di murales artistici sulle facciate degli edifici del centro storico, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico del borgo. Il filo conduttore del progetto è la rosa canina, simbolo di Roseto Valfortore, a cui le opere di un gruppo di artisti selezionati saranno ispirate, in una commistione di tecniche espressive eterogenee, creando un percorso che accompagnerà cittadini e visitatori alla scoperta del borgo.
Il progetto è nato da un’idea di Maria Guglielmi, imprenditrice turistica e titolare dell’agenzia Italian Lands, per rafforzare l’identità locale e valorizzare la vocazione turistica, in sintonia con i principi della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, di cui si fregia il borgo dei Monti Dauni. La Sindaca Lucilla Parisi ha da subito accolto l’idea, dando il consenso a procedere nel cammino ideativo, condividendo l’obiettivo di fare dei murales il simbolo di una comunità viva e accogliente, pronta a guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.
L’incontro di ieri è stata occasione per raccontare la visione progettuale, anticipare alcuni dettagli tecnici dell’intervento artistico e delle tappe dell’iniziativa e vi hanno preso parte la stessa promotrice, Maria Guglielmi, la Sindaca Lucilla Parisi, Antonino Foti, docente dell’Accademia di Belle Arti di Foggia e responsabile del coordinamento artistico del progetto, Antonietta Colasanto già presidente della Fidapa BPW Sezione Foggia Capitanata che ha da poco lasciato il testimone ad Anna Laura D’Alessio, anch’essa intervenuta ieri per un saluto. Presenti anche i veri protagonisti dell’operazione che contribuiranno a lasciare traccia del loro passaggio artistico sui muri del borgo dalle origini medievali: Giuseppe Bonito, allievo dell’ultimo anno del corso di Pittura all’Accademia di Foggia, artista innovativo capace di spaziare tra tecniche e supporti diversi, dalla street art, al tatuaggio, alla pittura su vetro; Anna Delle Noci, più legata ad una tradizione espressiva che evoca una figuralità intensa e carica di rimandi simbolici; si unirà al gruppo, a residenza già avviata, anche Marzena Grygiel, artista polacca che ha partecipato a numerose esposizioni internazionali, impegnata in una continua esplorazione del colore e della forma.
“Roseto Rosae è un progetto per guardare oltre i confini provinciali, mosso dalla volontà di far emergere i piccoli borghi dei nostri Monti Dauni che hanno tante sofferenze, per le comunità, per i servizi che spesso sono carenti – ha spiegato Maria Guglielmi -. I borghi hanno bisogno di sentirsi davvero parte integrante di un progetto e a volte il turismo può dare una spinta importante, può riuscire a ridare fiducia, anche a combattere lo spopolamento: immaginiamo una famiglia che riesca a trovare uno sbocco nell’economia turistica, non ha più motivo di andare via. Si comincia la scommessa con un’idea forte e oggi muoviamo i primi passi, sicuramente andremo lontano e verrà un giorno in cui i turisti decideranno di andare a Roseto, il borgo dove le rose dipinte sui muri non sfioriscono mai!” ha precisato l’operatrice turistica.
La residenza artistica del progetto Roseto Rosae terminerà con l’evento inaugurale delle opere realizzate dal 18 al 24 luglio, in coincidenza con la Festa dell’Accoglienza che si tiene a Roseto Valfortore ogni anno a fine luglio ed è dedicata ai rosetani emigrati nel mondo e al loro ritorno simbolico nel paese d’origine.