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Rocchetta, anche Decaro ad ammirare i dipinti nella chiesa recuperata dopo 50 anni di oblio

Ieri l’europarlamentare a Rocchetta Sant’Antonio per la riapertura di San Giovanni Battista.

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ROCCHETTA SANT’ANTONIO – È arrivato anche Antonio Decaro, che ieri mercoledì 20 agosto era in paese per presentare il suo libro, ad ammirare i dipinti che adornano la chiesa di San Giovanni Battista a Rocchetta Sant’Antonio. L’europarlamentare ha chiesto dei lavori di restauro grazie ai quali l’edificio sacro, risalente al ‘700, è stato riaperto dopo 50 anni, poi ha ammirato le tavole realizzate in queste settimane di residenza artistica da Sergio Michilini, con i volti dei cittadini di Rocchetta a caratterizzare le scene dipinte. La visita di Decaro, per il piccolo borgo della provincia di Foggia, è stato un ulteriore motivo di orgoglio in una giornata storica. Dopo mezzo secolo di buio e abbandono, la chiesa di San Giovanni Battista è stata riaperta e restituita al presente e al futuro del paese. D’ora in poi avrà una doppia funzione: sala convegni immersa nell’arte e luogo consacrato per la celebrazione della santa messa in tutte le ricorrenze legate al culto di San Giovanni Battista. A benedire la struttura restaurata e i nuovi dipinti che la adornano è arrivato Monsignor Fabio Ciollaro, vescovo di Cerignola e Ascoli Satriano. Visibilmente emozionato e soddisfatto Pompeo Circiello, sindaco di Rocchetta Sant’Antonio.

“Questa è una giornata storica”, ha detto il sindaco. “Al paese non abbiamo soltanto restituito un luogo importante del proprio patrimonio storico-culturale e monumentale, oltre a riaprire l’antica chiesa, i lavori effettuati e i nuovi dipinti in essa realizzati hanno regalato un nuovo spazio d’arte, di crescita e di confronto per il presente e il futuro della nostra Comunità”.

Il restauratore Francesco D’Addario ha ripercorso le tappe dei lavori di consolidamento e ripristino che, in pieno raccordo con la Soprintendenza Archeologica, hanno portato al pieno recupero dell’edificio. Pasquale Bonnì, dell’associazione Libri e Dialoghi, ha ricordato quanto sia importante la chiesa di San Giovanni Battista per la popolazione di Rocchetta. Particolarmente interessante e dettagliato l’intervento di Gianfranco Piemontese, con lo storico dell’arte che si è soffermato sul valore artistico e sul significato delle splendide tavole che adornano una chiesa per tanti anni totalmente spoglia. Sergio Michilini, insieme all’artista Salvatore Lovaglio, ha spiegato il senso e gli obiettivi del proprio lavoro, soffermandosi sulla bellezza del rapporto che si è creato con gli abitanti del borgo. Il risultato finale è sorprendente: l’interno della chiesa, che per cinquant’anni e fino a qualche mese fa si presentava completamente spoglio, ora mostra linee, colori ed emozioni che hanno i volti di cittadine e cittadini del paese, ritratti in sei tavole differenti che, attraverso la mano e la pittura di Michilini, ricostruiscono scene sacre e parabole come quella del Buon Samaritano. Michilini non ha agito sulle pareti della chiesa, ma su pannelli amovibili che vi aderiscono. Per curare la sua residenza artistica, nell’ambito del progetto del Comune di Rocchetta Sant’Antonio finanziato dalla Linea Borghi del PNRR, Michilini – che ha 77 anni e vive in Nicaragua da oltre 40 – da diverse settimane si è trasferito a Rocchetta Sant’Antonio. Ora, coi suoi dipinti, l’artista di origini friulane sarà legato per sempre a questo bel paese dei Monti Dauni.

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