Quartiere Ferrovia, appello per censire locali e controllare licenze

Il degrado del Quartiere Ferrovia a Foggia continua ad aumentare, tra locali che aprono e chiudono nel giro di pochi mesi, decine di attività fotocopia come money transfer, macellerie etniche e parrucchieri improvvisati, tutti concentrati in pochi metri quadri. Una situazione di insicurezza e abbandono che rischia di cancellare ogni possibilità di rilancio per una delle aree storiche della città.
Attorno a molte di queste attività commerciali si concentra degrado urbano: sporcizia, abbandono di rifiuti, ritrovi sospetti, tombini intasati dagli scarti e un senso crescente di insicurezza tra i residenti. A tutto questo si aggiunge una mancanza di controlli efficaci: nonostante alcuni membri dell’Amministrazione Comunale abbiano giustamente evidenziato le responsabilità dei proprietari che affittano senza criteri di salute e qualità, poco si dice sulle licenze commerciali.
Come è possibile che locali senza autorizzazioni adeguate restino aperti per mesi?
Chi controlla davvero il rilascio delle licenze nel Quartiere Ferrovia? E quali verifiche vengono fatte sull’uso corretto dei locali?
La proposta dei cittadini:
- Avviare un censimento pubblico di tutti i locali del Quartiere Ferrovia, sia sfitti che attivi, comprensivo dei nomi dei proprietari (dati reperibili attraverso il catasto pubblico, nel rispetto della normativa sulla privacy), al fine di garantire trasparenza e funzionalità verso i cittadini foggiani che intendano investire nella zona;
- Attuare controlli stringenti tramite il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune di Foggia sul rilascio e sul mantenimento delle licenze;
- Promuovere incentivi fiscali per i cittadini foggiani che investono nel quartiere Ferrovia con attività commerciali sane, utili e rispettose delle regole, seguendo esempi virtuosi già applicati in altre città italiane.
“Foggia è nostra e il Quartiere Ferrovia merita rispetto e futuro”, dicono i promotori dell’iniziativa. Un appello rivolto non solo alle istituzioni, ma anche ai cittadini che credono in una rigenerazione urbana basata su legalità, qualità e partecipazione attiva.