Personaggi foggiani: Ugo Nicola Stame, storia di un valoroso partigiano

Sono tanti i personaggi foggiani che meritano di essere ricordati, tra questi vi è senza ombra di dubbio Ugo Nicola Stame, passato alla storia per essere stato un grande tenore ma soprattutto un valoroso partigiano italiano.
Tra i martiri foggiani della resistenza figura il nome di Ugo nicola Stame, tra le 334 vittime della strage nazista delle Fosse Ardeatine, il terribile atto di violenza e barbarie compiuto verso innocenti come reazione all’attentato del 23 marzo 1944 organizzato dai partigiani a Roma.
Ugo Nicola Stama nacque a Foggia nel 1908. Compiuti gli studi all’Istituto Industriale, all’età di 16 anni, emigrò in America del Sud. A vent’anni, spinto dal desiderio di rientro e dalla nostalgia per la sua terra, fece ritorno in Italia.
Vinse un concorso nell’Arma Aeronautica che gli fece indossare la divisa azzurra. All’età di 21 anni, mentre prestava il servizio militare, iniziò a prendere lezioni di canto e musica a Roma.
Sin da giovane comincia a manifestare il suo antifascismo non aderendo al PNF (Partito Nazionale Fascista) e già per questo motivo viene arrestato dalla Polizia nel 1939 proprio al “Teatro dell’Opera” mentre sta provando la “Turandot” di Giacomo Puccini e, in seguito, dopo 4 mesi di prigione, viene segnalato come Sorvegliato Speciale.
Durante la sua giovinezza divenne presto un conosciuto cantante lirico, discepolo di importanti maestri come Cantarelli, Morelli, Ferraresi e Zaini. I più illustri maestri e critici italiani dell’epoca, ascoltandolo, espressero giudizi lusinghieri sulla sua voce definendola potente, duttile, e squillante.
Nella vita del foggiano procedeva tutto in modo splendido fino a quando arrivò la guerra di Etiopia. Ugo Nicola Stame mise da parte la sua amata musica e partì per la guerra con il grado di sergente.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, con l’armistizio dell’8 settembre, anziché continuare la carriera di tenore e fuggire negli USA decise di rimanere nella Capitale, arruolandosi nel gruppo clandestino di Resistenza “Movimento Comunista d’Italia-Bandiera Rossa”.
La sera del 24 maggio, a Roma, il foggiano venne arrestato, condotto in via Tasso e pesantemente torturato. Successivamente venne trasferito al carcere di Regina Coeli, da qui venne prelevato per essere ucciso alle Fosse Ardeatine insieme ad altri 334 uomini il 24 marzo 1944.
Assieme a quello di altre 37 vittime di quell’orribile e tragico eccidio, il corpo del foggiano rimase decapitato dal colpo di arma da fuoco esploso dalla S.S. che lo uccise.
Negli anni ’60 gli venne dedicata una via nel quartiere Spinaceto, a Roma, mentre nel 1997 l’amministrazione Comunale di Foggia gli intitola una via nel Rione Martucci, Vico Ugo Stame
Fonte: ‘La Storia di Foggia’ di Leonardo Scopece