Omicidio La Pomarda, indaga anche la Direzione distrettuale antimafia

Anche i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari indagano sull’omicidio di Bartolomeo La Pomarda l’allevatore di 28 anni ucciso lunedì sera nella sua masseria nelle campagne tra Mattinata e Monte Sant’Angelo. Tra le piste seguite degli inquirenti dunque c’è anche quella che porta alla criminalità organizzata. La Pomarda, sebbene non fosse intraneo ad uno dei clan mafiosi del Gargano era parente dei fratelli Quitadamo, Antonio e Andrea detti “Baffino” un tempo ai vertici del sodalizio Lombardi-Scirpoli-Raduano fino al momento in cui hanno deciso di pentirsi, diventando collaboratori di giustizia. La Pomarda, nell’aprile del 2016, era stato arrestato proprio con Andrea Quitadamo e una terza persona per tentato omicidio. Intanto si attende l’autopsia per capire con quanti colpi di fucile La Pomarda è stato ucciso e se a sparare sia stata una o più persone. Anche se quella che conduce alla guerra di mafia sul Gargano appare la pista più credibile gli inquirenti non tralasciano altre ipotesi come quella di una diatriba tra allevatori della zona o una vendetta per motivi personali. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno effettuato una serie di perquisizioni ed effettuato una mezzo dozzina di stub, l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti.