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Alla scoperta dell’Italia a piedi poi la quarantena in tenda: l’avventura di Nazario Nesta nell’era del Covid

Sta passando la quarantena in tenda perché il coronavirus ha interrotto il suo percorso: Nazario Nesta è il camminatore sannicandrese, il giovane partito dal piccolo comune garganico per realizzare il suo sogno nel cassetto: disegnare il perimetro dell’Italia a piedi.

Poi però l’epidemia ha interrotto il suo cammino e lo ha costretto a fermarsi in un bosco così la sua avventura continua ma sotto un’altra veste, come racconta a Foggia Reporter.

Perché un cammino a piedi?

Il cammino è qualcosa che avevo nel cuore da tanto tempo, da tanti anni desideravo andare via, mettere uno zaino dietro le spalle e partire, poi per tante situazioni non è mai stato possibile fino a quando l’anno scorso, il 19 maggio, ho deciso di farmi coraggio, i miei genitori mi hanno regalato uno zaino e quindi sono partito all’avventura.

Il tuo progetto si chiama “Disegnando l’Italia”, che cosa significa?

Ho pensato ad un titolo evocativo per il mio progetto perché ho scelto di affrontare il perimetro italiano a piedi: così facendo avrei provato qualsiasi tipo di territorio e situazione.

Da dove sei partito e quanti km hai percorso finora?

Sono partito dal mio comune, da San Nicandro Garganico e ho percorso sino ad ora 8 mila chilometri.  Ho percorso l’Italia in senso orario fino al punto in cui sono ora, in Lombardia.

Il coronavirus ha interrotto anche il tuo percorso?

Si, la pandemia in corso mi ha impedito di proseguire. Ora sono fermo in un bosco che mi è stato messo a disposizione dalle Forze dell’Ordine dove pian piano mi sto allestendo (grazie anche alle sue competenze in falegnameria ndr) un mini appartamento in cui avere le mie piccole comodità.

La sua storia assomiglia per certi versi a quella dell’americano Christopher McCandless meglio conosciuto come Alex Supertrump, il giovane viaggiatore che dopo la laurea decise di abbandonare tutto per andare a vivere nel bel mezzo della natura in Alaska.

Nazario, però, non vuole misurarsi con sé stesso ma migliorare se stesso e lo ha fatto attraverso questo cammino, un sogno nel cassetto unico come quello che ognuno di noi costudisce nel cuore.

Che cosa c’è nel tuo zaino?

Tutto quello che può servire per un percorso del genere in cui però quello che non può mai mancare è dell’acqua.

Hai fatto una preparazione specifica per affrontare questo percorso?

In verità non proprio, mi sono solo allenato a portare dei pesi in spalla visto che lo zaino in cui c’è tutto l’occorrente è piuttosto pesante.

Appena avrai il via libera, proseguirai con il tuo cammino?

Si, proseguirò sempre lungo il perimetro. Da qui mi dirigerò verso Stelvio (in provincia di Bolzano ndr) poi mi spingerò fino a Trieste camminando sul perimetro e infine discenderò a casa in Puglia seguendo l’Adriatico.

Consiglieresti ai tuoi coetanei un’esperienza simile?

Come la mia no, perché io penso che ogni persona possa fare una cosa diversa dall’altra, la mia esperienza potrebbero replicarla in tanti ma non tutti. Consiglio non di fare un cammino per forza ma di mettere in atto quel sogno che ognuno di noi ha chiuso nel cassetto.

Io lo sto facendo non per scoprire me stesso ma per migliorare me stesso, era qualcosa che desideravo fare nel profondo. Ognuno deve trovare il suo percorso interiore.

Dalila Campanile

Giornalista pubblicista, addetta stampa e digital PR. Sin da piccola non ho mai smesso di coltivare una delle mie più grandi passioni: la scrittura. Dopo l’esperienza di redattrice presso il giornalino scolastico delle scuole medie “Il SottoSopra”, ho capito che la mia strada sarebbe stata quella: non mi sono mai fermata, intraprendendo numerose collaborazioni con le testate locali, specializzandomi in articoli di costume. Poi sono arrivate le collaborazioni per gli uffici stampa e la comunicazione digitale. Dopo la laurea in legge – la mie materia preferite? Inevitabilmente Diritto Commerciale e Diritto delle Comunicazioni – ho seguito numerosi corsi di aggiornamento e specializzazione per affinare le mie doti comunicative. La mia missione? Far circolare le buone notizie e raccontare il bello che ci circonda, perché non bisogna mai darlo per scontato.

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