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Nasce “Franco”, il vino dedicato a Francesco Marcone: prodotto della cooperativa “Pietra di Scarto”

Per ricordare e omaggiare Francesco Marcone, il Direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia ucciso dalla Società Foggiana, a cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”, che dal 2010 gestisce un bene confiscato alla mafia a Cerignola intitolato proprio alla memoria di Marcone, ha deciso di presentare un nuovo prodotto: il Vino “Franco”.

“Abbiamo fortemente voluto che questo nuovo prodotto, tanto importante per noi, venisse presentato nel giorno che ricorda Francesco, “Franco“ per gli amici Pietra di Scarto” – racconta Pietro Fragasso, presidente della “Pietra di Scarto”. “La Memoria delle Vittime innocenti di Mafia è un elemento determinante della nostra azione quotidiana. Ma va trattata nel modo corretto, con le giuste modalità. La memoria è multidimensionale e deve ricordare la vita di chi è stato ucciso dalla violenza mafiosa, non appiattirsi solamente sulla morte, riducendo a retorica un’eredità che deve essere pulsante e generativa”.

“Dal 2010, anno in cui è nato il “Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone” – su un bene sottratto alla mafia e restituito alla collettività grazie alla legge 109/96 (anch’essa venticinquenne!) – abbiamo cominciato un cammino con Daniela e Paolo (figli di Francesco, ndr), che ci ha portato a diventare prima compagni di strada e poi amici”. “La forte relazione con la famiglia Marcone è testimoniata dal fatto che la scritta ‘Franco’, riportata in etichetta, rappresenta la firma originale del Direttore dell’Ufficio del Registro, donata dai figli alla Cooperativa.

A realizzare l’etichetta è stato il disegnatore di Cerignola, Lorenzo Tomacelli, che ha donato l’opera gratuitamente, mentre la vinificazione è avvenuta a cura della Cantina “Antica Enotria” di Luigi Di Tuccio. A loro ovviamente va il nostro grazie!” – prosegue Luigi Russo, responsabile Marketing della Cooperativa. Il vino, un 100% Nero di Troia IGT, è ottenuto da coltivazione biologica.

“Si tratta del progetto sognato da sempre, che farà di questo bene confiscato un catalizzatore utile ai piccoli produttori di pomodoro, che vedranno la propria materia prima pagata equamente a fronte dell’impegno alla gestione regolare della manodopera impiegata nei campi, e per i lavoratori che potranno contare sulla supervisione della Cooperativa e dei partner sindacali per la tutela e il rispetto dei propri diritti”.

Comunicato Stampa

Redazione

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