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Minibond: scopri come funzionano gli investimenti

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Nel panorama finanziario, i minibond rappresentano un’opzione versatile e strategica per le imprese che cercano fonti di finanziamento alternative e desiderano diversificare la propria struttura di capitale. Questi strumenti finanziari offrono alle aziende un accesso diretto al mercato dei capitali, consentendo loro di accedere a risorse per progetti di sviluppo e crescita, riducendo al contempo la dipendenza dal tradizionale finanziamento bancario.

 

Nel seguente articolo, esploreremo come funzionano i minibond, analizzando le loro caratteristiche distintive, i vantaggi per le imprese e gli investitori.

 

Cosa sono i minibond?

I minibond si configurano come obbligazioni a medio-lungo termine che costituiscono una solida opzione di finanziamento per le Piccole e Medie Imprese (PMI) desiderose di esplorare le opportunità offerte dal mercato dei capitali, con l’obiettivo di emanciparsi dalla stretta dipendenza dal credito bancario.

 

Questi strumenti finanziari, analogamente alle obbligazioni tradizionali, attribuiscono un tasso di interesse sotto forma di cedole periodiche, e prevedono una data di scadenza in cui l’investitore riceverà il rimborso del capitale. Solitamente, si classificano come minibond le obbligazioni emesse da PMI con un valore nominale totale inferiore a EUR 50 milioni. È opportuno notare che non esistono criteri rigidi o requisiti standardizzati per i principali termini e condizioni, compresi la durata, il tasso di interesse o la struttura di rimborso del capitale.

 

L’introduzione dei minibond nel mercato italiano nel 2012, come contemplato dal Decreto Sviluppo (D.L. 83/2012), ha rappresentato una risposta mirata alle restrizioni riscontrate nel sistema bancario e finanziario tradizionale, emerse in seguito alla crisi del 2008. Tale iniziativa governativa ha puntato a ridurre la dipendenza dai finanziamenti bancari, promuovendo la creazione di un sistema di risorse alternative volto a sostenere la competitività e favorire la crescita delle PMI italiane.

 

Come funzionano i minibond

Approfondiamo le caratteristiche essenziali dei minibond:

 

1. Durata su Misura per le Esigenze Aziendali

 

La durata dei minibond, cruciale per la pianificazione finanziaria, si situa comunemente tra i 3 e i 5 anni. Questa temporalità offre alle imprese la flessibilità necessaria per adattare il finanziamento alle specifiche esigenze del progetto in corso.

 

2. Cedole: Fisse o Variabili in Base alle Preferenze

 

Le cedole rappresentano un aspetto fondamentale dei minibond. La maggior parte di essi prevede una cedola fissa, espressa in termini annuali e liquidata con cadenza semestrale. Tuttavia, è altresì possibile trovare opzioni con cedole variabili, legate ai tassi Euribor a 3 o 6 mesi, ideali per investitori che mirano a beneficiare delle fluttuazioni del mercato finanziario.

 

3. Prezzo di Emissione: Valorizzazione dell’Investimento

 

Tutti i minibond sul mercato vengono emessi al 100% del proprio valore nominale, garantendo un investimento solido e trasparente per gli acquirenti. Questo prezzo di emissione fisso rappresenta una caratteristica distintiva di tali strumenti finanziari.

 

4. Modalità di Rimborso: Flessibilità su Misura

 

L’opzione di rimborso di un minibond può variare a seconda delle esigenze finanziarie dell’emittente. È possibile optare per il rimborso integrale alla scadenza (cd. bullet), rate costanti durante l’intera durata (cd. amortizing) o rate costanti con un periodo iniziale di grazia (cd. grace period) di 1 o 2 anni, consentendo un adattamento preciso al contesto aziendale.

 

5. Covenant: Garanzie per l’Emittente e l’Investitore

 

I covenant rappresentano clausole vincolanti che l’emittente si impegna a rispettare. La violazione di tali clausole potrebbe comportare il rimborso anticipato del minibond. Sebbene non siano sempre presenti, le condizioni possono riguardare diversi aspetti, come limiti ai dividendi, restrizioni sulle ipoteche o garanzie, o l’impegno a rispettare specifici indicatori finanziari. La definizione precisa di questi accordi è fornita nel Regolamento di ciascun minibond.

 

Emissione e Investimento in Minibond: Prospettive per le Imprese e gli Investitori

Il contesto dei minibond è tipicamente associato all’emissione di obbligazioni da parte di Società a Responsabilità Limitata (Srl) o Società per Azioni (SpA) che non sono quotate in borsa.

 

In linea con le disposizioni del Decreto Destinazione Italia, le aziende emittenti di minibond devono possedere requisiti ben precisi. In particolare, devono essere società italiane non quotate, che si differenziano sia dalle istituzioni bancarie che dalle microimprese, e devono dimostrare un fatturato che superi i EUR 2 milioni, accompagnato da almeno 10 dipendenti. L’emissione di obbligazioni richiede altresì il soddisfacimento di specifici criteri qualitativi: i minibond sono concepiti come strumenti volti a incentivare la crescita delle imprese, dunque rappresentano un’opportunità di finanziamento rivolta a società con notevole potenziale, caratterizzate da bilanci solidi, un piano di investimenti dettagliato supportato da un solido business plan, una leadership competente e promettenti prospettive di sviluppo. Inoltre, riveste cruciale importanza la capacità di adottare le best practice consuete nel contesto delle aziende quotate, tra cui una governance interna solida e una comunicazione esterna efficace.

 

La convergenza tra emittenti che cercano opportunità di finanziamento e investitori in cerca di occasioni di investimento profittevoli fa dei minibond un ponte vitale all’interno del panorama finanziario.

 

Investire in minibond è una decisione che richiede una ponderata riflessione. Questi strumenti finanziari offrono un rendimento superiore e una minore volatilità rispetto ad altri veicoli di investimento, ma è cruciale gestire con attenzione i rischi associati. L’analisi delle Piccole e Medie Imprese (PMI) richiede una comprensione approfondita e diretta del settore specifico, poiché queste realtà aziendali possono presentare sfaccettature complesse e variabili.

 

I minibond sono destinati principalmente a investitori istituzionali come banche, assicurazioni, fondi pensione e fondi minibond, oltre a investitori privati qualificati. Quest’ultima categoria di investitori deve soddisfare requisiti specifici in termini di patrimonio e esperienza professionale, garantendo che siano in grado di valutare correttamente i rischi e le opportunità associate a questo tipo di investimento.

 

È importante sottolineare che, nel caso di minibond emessi da una Società a Responsabilità Limitata (Srl), la normativa vigente stabilisce che essi possano essere sottoscritti solo da investitori istituzionali. Questo aspetto riveste un’importanza cruciale nella decisione di emettere o investire in minibond.

 

L’adozione di una strategia mirata all’investimento in minibond richiede una valutazione accurata delle opportunità e dei rischi connessi. Tale valutazione, condotta con la dovuta attenzione, non solo favorirà la crescita solida e sostenibile delle imprese coinvolte, ma anche l’ottenimento di rendimenti competitivi per gli investitori che operano in questo spazio finanziario.

 

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