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La Massoneria a Foggia: i simboli massonici in città

Foggia – C’è una Foggia segreta che non tutti conoscono, quella delle logge massoniche e dei simboli massoni. La Massoneria, l’associazione iniziatica e di fratellanza a base morale che si affermò in Europa e nel mondo, si sviluppò anche a Foggia.

Nella nostra città, come nel resto d’Italia, nacquero diverse sette carbonare e logge massoniche tra l’800 e il 900, come tesimonia lo storico locale Carmine de Leo nel suo volume “Foggia segreta”.

Vi riportiamo ora una ricerca condotta da Ettore Braglia sui simboli della Massoneria visibili in città, testimoni di un tempo passato fatto di obbedienze, riti e società segrete.

Nel vicolo della chiesa di San Giuseppe c’è una lapide grezza di pietra, murata sulla parete sinistra, in via Manzoni, quello di iniziazione del 30° grado della massoneria che raffigura un cranio con copricapo. Il 30° grado, sebbene non sia l’ultimo grado della massoneria di questo rito visto che ad esso seguono altri 3 gradi amministrativi, è sicuramente quello più pregno di carattere esoterico e di alti significati filosofici e morali, ed il più alto che il massone possa raggiungere sul cammino della elevazione nella gnosi.

La leggenda vuole che i “Cavalieri Santi” fossero proprio il gruppo di Templari che si dedicava a studi teologici. La chiesa di San Giuseppe è l’unica chiesa di Foggia che non ricade sotto la sede vescovile e che gode di piena autonomia, non ha un parroco, questo fa pensare che questo luogo detto anche tempio poteva essere una probabile sede di riti della Massoneria foggiana. La chiesa fu costruita da alcuni muratori nel 1742.

Il termine Massoneria deriva dal francese franc-maçon, che significa “libero muratore”. Tale nome deriva dalla presunta discendenza della Massoneria da una corporazione di operai e muratori, riuniti in una associazione di mutuo appoggio e perfezionamento morale.

La segretezza delle riunioni è uno dei capisaldi della Massoneria, aspetto che ha permesso ai massoni, soprattutto in passato, di operare in clandestinità, a volte anche con fini eversivi. Il Tempio, come definito “dei Cavalieri Santi”, è suddiviso in quattro parti, che ritroviamo nella chiesa di San Giuseppe. Il Vestibolo adornato con paramenti neri e una lampada triangolare, presenta una botola che attraverso una scala conduce alla porta dell’atrio sotterraneo. Inutile dire che è esattamente a quella che è nella chiesa di San Giuseppe che porta alla cripta.

L’Atrio ornato con paramenti bianchi, dotato di scanni per i Cavalieri, una urna con fiamma ad alcol, un lume. L’Anti-Sala ha paramenti azzurri con volta celeste. Illuminata con tre lumi a candele gialle poste a triangolo, contiene due colonne che sostengono un velo rosso (Tenda Rossa) con dipinta una croce templare nera o gialla. Il velo evoca chiaramente il Velo del Tempio di Salomone, che nascondeva la vista del «Santo dei santi» e dell’Arca.

La Sala del Consiglio ha paramenti rossi, illuminata con nove luci (tanti quanti sono i posti riservati ai vescovi nel Consiglio dei Morti rinvenuto nella cripta nascosta della detta chiesa. Quest’ultimo luogo presenta vari elementi simbolici che hanno un elevato valore metaforico. Ha una finestra illuminata che simboleggia l’accesso in piazza mercato, nel retro della chiesa. La pietra grezza è un’ulteriore simbolo massonico che troviamo sulla lapide di vico san Giuseppe.

Cos’è la Pietra grezza e pietra levigata per la Massoneria

L’ultimo simbolo massonico è forse uno dei più forti dal punto di vista del significato simbolico. La pietra simboleggia l’identificazione con il massone stesso, quindi rappresenta il lavoro che si deve compiere su se stessi per passare da uno stato imperfetto, la pietra grezza ad uno più elevato, la pietra levigata. In altre parole il lavoro di levigatura della pietra grezza equivale al lavoro fatto su sé stessi.

Il fine ultimo della simbologia rappresentata dalla pietra è quello di suggerire come la pietra grezza sia inadatta alla costruzione di edifici stabili, dato che mal si combina con le pietre contigue. Il risultato sarà quindi disarmonia e instabilità. Questa simbologia la ritroviamo sulla lastra di pietra che è grezza!

I Foggiani massoni furono, Tito Serra, incerto il Giuseppe Rosati, ma certo e storico Giuseppe Ricciardi, in particolare Ricciardi era in stretto contatto con l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi. E come ebbe a definire il cattolicesimo, il Conte massone Giuseppe Ricciardi. O forse qualcuno ancora è a conoscenza del fatto che nel 1869: “in reazione al Concilio riunito da Pio IX che proclamò l’infallibilità papale, il conte massone Ricciardi organizzò, non senza difficoltà, un «anticoncilio»”.

All’Anticoncilio organizzato dal Ricciardi,il Gran Maestro Giuseppe Garibaldi aderì entusiasticamente scrivendo: “Mio caro Ricciardi, riunire in un solo campo tutti i liberali, e poi nel dicembre prossimo i liberi pensatori del mondo in Napoli, è opera veramente grande, e ve ne auguro la realizzazione. Col primo progetto voi tentate di risanare le piaghe sociali che affliggono questo nostro paese, e col secondo recidere la cancrena sacerdotale che lo appesta. Vostro, Giuseppe Garibaldi”.

Il Grande Oriente prudentemente non aderì ufficialmente all’Anticoncilio ma dalle memorie del Ricciardi veniamo informati che: “Fra italiane e francesi, meglio di sessanta furon le logge, da cui ebbi lettere approbative…” Giuseppe Rosati per quanto Massone non dichiarato, ha nella sua tomba in cattedrale il simbolo massonico del compasso e vediamo cos’è.


L’elemento iconografico più famoso della cultura massonica è senza dubbio la squadra e compasso, simboli basilari e necessari per dare vita a costruzioni stabili e regolari. Ed è così che nella simbologia massonica il compasso rappresenta lo spirito, la mente, l’astrazione. Questo elemento simboleggia nel sepolcro la figura del nostro illustre cittadino, ma talvolta il giudizio è soggettivo, anche perché per altri il Rosati oltre che grande medico e conosciuto come il “Newton” foggiano era un agrimensore. Dunque il compasso per il simbolismo massonico rappresenta la volontà e la capacità personale doti senz’alcun dubbio di Giuseppe Rosati.

Nel lapidario del Museo Civico si trova una lapide con l’occhio e il Triangolo, non se ne conosce la provenienza e il luogo dove fu trovata, ma il suo simbolismo è massonico, un’ulteriore traccia dell’esistenza di logge in città. Il Delta, detto anche Triangolo di Salomone, prende il suo nome dalla forma maiuscola della terza lettera dell’alfabeto greco. Il Delta simboleggia la perfetta geometria del numero tre, riscontrabile in diverse filosofie. Nella religione cristiana, ad esempio, rappresenta la Trinità, mentre in altri contesti appare come simbolo di perfezione divina. Si pensa che tale scultura provenga da una chiesa scomparsa. L’occhio di Dio ti vede sempre, ovunque tu sia!

A novembre 2014 la nascita della nuova loggia foggiana “Loggia Armonia (1471)”, Il nome scelto per la loggia foggiana non è casuale, nome che va interpretato come incastro perfetto di mattoni per costruire solide colonne che sfideranno gli eventi. Anche la scelta del “triscele” riveste notevole significato in quanto rappresenta il tempo come passato, presente e futuro di cui Il binomio dell’energia universale delle tre spirali come variante del triscele, contenuto in un uroboro alla ricerca dell’equilibrio perfetto, sono poi il segno inequivocabile della ricercata armonia da parte della neo loggia foggiana.

La simbiosi di questi due simboli è raffigurata in un contesto spazio-tempo, con spighe di grano e l’emblema della tomba della Medusa, situata nelle immediate vicinanze di Foggia.

Redazione

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