Cronaca

Margherita di Savoia, dopo 17 anni la Cassazione assolve l’ex sindaco

Gli avvocati: «Dopo 17 anni si chiude definitivamente una vicenda kafkiana»

ROMA – A causa della lunghezza della durata dei processi, l’Italia è stata condannata più dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La prima condanna risale al 1982. Nonostante ciò il cittadino italiano non ha il diritto ad un processo celebrato e concluso in tempi ragionevoli. Ne è ulteriore prova il caso dell’ex sindaco di Margherita di Savoia ( all’epoca ancora in provincia di Foggia) Salvatore Camporeale, e del suo vice, Giuseppe Barra, condannati dalla Corte di Appello di Bari – dopo l’assoluzione in primo grado – rispettivamente a nove e quattro anni di reclusione, perché ritenuti responsabili dei reati di concussione e peculato, e assolti senza possibilità di ulteriori ricorsi, dalla Cassazione dopo ben 17 anni.

«Dopo 17 anni si chiude definitivamente una vicenda kafkianapartita con gli arresti annullati dal tribunale del riesame per mancanza di indizi, proseguita con la sentenza di assoluzione in primo grado, continuata con la incredibile sentenza di condanna in appello a cui, conclusivamente, la Cassazione ha posto radicale rimedio, annullandola addirittura senza rinvio e così definitivamente» commentano i difensori dei due politici , gli avvocati Roberto Eustachio Sisto, Fabio de Feo, Nicola De Fuoco, Roberto Di Marzo e Piervito Castiglione Minischetti.

Vincenzo D'Errico

Giornalista professionista e scrittore, impegnato a lungo nell’emittenza locale, collaboratore del quotidiano L’Edicola del Sud, direttore della Rivista Filosofia dei Diritti Umani / Philosophy of Human Rights.

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