Malasanità in Puglia: agende chiuse, cittadini senza diritti!
La denuncia arriva da un cittadino di Trinitapoli, Saverio Sarcina

Un sistema sanitario che non cura, ma abbandona. Un sistema malato, che tradisce chi ha più bisogno. La segnalazione di malasanità arriva da Saverio Sarcina, cittadino di Trinitapoli (BAT) che ha raccontato (e denunciato pubblicamente) l’inferno che sta vivendo, “intrappolato nel labirinto di una sanità che ha smesso di funzionare”. Il sig. Saverio è stato anche invitato alla trasmissione televisiva “Fuori dal coro” per portare la sua testimonianza.
Queste le sue dichiarazioni:
“Dopo lunghi mesi di attesa per una visita fisiatrica urgente a 72 ore, lo specialista mi prescrive un ciclo di fisioterapia- cure palliative che non risolvono il problema, ma possono soltanto alleviare il dolore e la crescente difficoltà nel camminare.
Mi reco al CUP di Trinitapoli per prenotare la fisioterapia, e mi sento dire che le liste di attesa sono infinite, che stanno ancora smaltendo i pazienti di Giugno 2025.
Mi rifiutano la prenotazione con queste parole: “Le agende sono chiuse, non possiamo darle una data”.
Risultato: nessuna possibilità di cura, nessuna soluzione. Sarò costretto ad aspettare una nuova visita fisiatrica fissata per il 14 Gennaio 2026, solo per ottenere la prescrizione di un deambulatore. E’ una vergogna! Le mie condizioni peggiorano di giorno in giorno, ma il sistema mi lascia solo.
Se non hai soldi, sei condannato.
Aspetto una visita antalgica (terapia del dolore) prevista solo per Dicembre 2025. Nel frattempo vivo tra insonnia e sofferenza, costretto a pagare un infermiere per le iniezioni di Toradol e Soldesam, ormai poco efficaci e con pesanti effetti collaterali.
Intorno a me il silenzio.
Tutti si lavano le mani, perché la tua vita non è la loro.
E così il dolore continua, ignorato da chi dovrebbe garantire assistenza, tutela e dignità.
Mi rivolgo direttamente ai responsabili ASL BAT, alla Regione Puglia e a tutte le istituzioni competenti: intervenite subito!
La salute non può essere un privilegio per pochi.
E’ un diritto costituzionale, non un lusso per chi può pagare.
Non restiamo in silenzio davanti a chi tradisce la salute pubblica”