Attualità

Mafie social club, a Foggia approfondimento per contrastare le trappole della rete

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Doppio appuntamento con Marcello Ravveduto, docente universitario e autore di diversi saggi sul rapporto tra immaginario collettivo e fenomeni mafiosi. Presentato il progetto sociale “Guaglione”, sostenuto da Provincia di Foggia – Consulta Provinciale per la Legalità, Teatro Pubblico Pugliese, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e CSV Foggia.
“I membri dei clan e delle batterie usano i social come tutti noi. Le piattaforme consentono di costruire
un’area di consenso e di influenza rispetto al loro vissuto. TikTok, in particolare, ha un facile utilizzo, anche
anonimo. Si può usare senza iscrizione ed è performante grazie a challenge e trend che fanno entrare nella dimensione virale”.
Lo ha detto Marcello Ravveduto, docente dell’Università di Salerno e autore di diversi saggi sul rapporto tra immaginario collettivo e fenomeni mafiosi, ospite a Foggia della Consulta Provinciale per la Legalità
nell’ambito del doppio appuntamento del 5 dicembre scorso, intitolato “Mafie Social Club. Come
combattere le trappole della rete”.
Nel corso della mattina, l’esperto ha incontrato studenti e studentesse del primo anno dell’Istituto
“Pacinotti” di Foggia. Insieme con lui, moderati dalla giornalista Annalisa Graziano, Giuseppe La Porta,
vicepresidente della Consulta Provinciale per la Legalità di Foggia e Daniela Marcone, dell’ufficio di
presidenza di Libera. Dopo i saluti della dirigente scolastica Maria Antonia Vitale, si è aperto un interessante dibattito, che ha coinvolto i giovani alunni. Il concetto di “infame”, il ruolo delle mafie foggiane e la loro presenza nell’immaginario collettivo; la comunicazione delle giovani leve delle mafie italiane su tik tok, i testi delle colonne sonore dei video e la scelta delle emoji al centro del confronto.
Durante l’incontro è stato proiettato il video musicale “Guaglione” del cantautore foggiano Giovanni
D’Angelo, prodotto da Cattleya Maestro. Il testo della canzone, firmato dallo stesso D’Angelo e da Vito
Coccia e prodotto da Magic Music, ha ribaltato gli stereotipi e alcuni messaggi del genere neomelodico,
nell’ambito di un più ampio progetto di carattere sociale sostenuto da Provincia di Foggia – Consulta
Provinciale per la Legalità, Teatro Pubblico Pugliese, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e CSV Foggia.
Nel pomeriggio, a Palazzo Dogana, dopo i saluti di Giuseppe Nobiletti, presidente della Provincia di Foggia; Sante Levante, direttore del Teatro Pubblico Pugliese; Irene Sasso, vicepresidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e Roberto Lavanna, direttore del CSV Foggia, Marcello Ravveduto ha evidenziato come “il neomelodico resiste, ma la nuova frontiera su tik tok è legata all’uso della trap. Il primo genere racconta il mondo sentimentale della criminalità mentre la trap racconta il contesto sociale. Due mondi che si stanno integrando”. Durante il seminario, il docente di Digital Public History ha mostrato vari esempi di utilizzo di TikTok da parte della mafia italiana. “Siamo riusciti a ricostruire – ha precisato – attraverso un profilo, la cerchia di consenso che si genera attorno alla batteria Moretti di Foggia. Questo clan, come molti altri, agisce come se si trovasse in un territorio fisico”. Le analisi e i risultati della ricerca – promossa e finanziata dalla Fondazione Magna Grecia – sono consultabili grazie al rapporto “le mafie nell’era digitale”, scaricabile dal sito della “Franco Angeli”.
All’incontro sono intervenuti, moderati da Annalisa Graziano, anche Giuseppe La Porta, che ha presentato
le attività della Consulta Provinciale della Legalità, Daniela Marcone, che ha illustrato le modalità di
comunicazione dell’antimafia sociale e Nicola Petruzzelli, direttore dell’IPM di Bari. Il direttore del carcere
minorile ha ricordato le sue esperienze in diversi penitenziari italiani e al “Fornelli” di Bari. “Dobbiamo
riappropriarci della responsabilità sui nostri figli – l’appello lanciato durante il suo intervento – ma anche sui minori di prossimità che ci capita di incontrare nella vita”.
Particolarmente apprezzato anche nel pomeriggio il video musicale di “Guaglione”, realizzato grazie alla
generosa consulenza dei creativi di Chap19.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]