Mafia, relazione Dia: “nel foggiano criminalità affaristica”

“Gli interessi della criminalità organizzata della provincia si sviluppano lungo due direttrici: quella tradizionale (del traffico di stupefacenti, delle estorsioni e dei reati predatori) e quella crimino-affaristica, orientata ad infiltrare l’economia legale attraverso tipiche operazioni di reimpiego dei profitti illeciti”. Lo scrive la Dia, la Direzione investigativa antimafia nella sua relazione semestrale presentata oggi. “L’area della Capitanata, specie nel Basso Tavoliere, grazie alla vicinanza della Campania – si legge ancora nella relazione – rappresenta per la vastità delle distese agricole uno snodo centrale per gli interessi criminali dei principali gruppi mafiosi foggiani, anche congiuntamente ad altri sodalizi extraregionali, operanti nel settore del traffico illecito dei rifiuti che ha assunto, in questo territorio, dimensioni critiche.
Alcune delle più influenti organizzazioni criminali del territorio hanno intrapreso un vero e proprio programma di espansione in chiave extraregionale con proiezioni in Emilia Romagna, Lazio e, in particolare, Abruzzo e Molise considerate – queste ultime – specie dalla criminalità foggiana e sanseverese (in particolare, nella fascia della litoranea e nell’entroterra di Campobasso e l’area di Pescara) una vera appendice dei territori di rispettivo riferimento.
La quarta mafia foggiana è composta da una pluralità di identità mafiose distinte, ovvero la società foggiana, la mafia garganica, la mafia dell’Alto Tavoliere e la malavita cerignolana. La dislocazione di tali consorterie sull’intero territorio provinciale ricalca, sostanzialmente, la suddivisione della provincia in 4 quadranti geografici in cui lo stesso territorio è convenzionalmente suddiviso (Foggia, Macro-area del Gargano, Alto Tavoliere e Basso Tavoliere). Molteplici risultanze investigative hanno tuttavia consentito di acclarare che, sotto il profilo delle relazioni criminali, le quattro principali organizzazioni mafiose foggiane sono tra loro collegate, secondo logiche di condivisione di strategie, di interessi, di campi d’azione e di reciproco supporto”.
