PagoPA è la piattaforma nazionale che abilita cittadini e imprese a effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione (PA) e altri soggetti obbligati, noti come Enti Creditori (EC), in modo omogeneo, semplice, sicuro e pienamente tracciabile.
Il suo funzionamento si basa su una complessa ma efficiente rete di interconnessione tra gli Enti che incassano e i soggetti che offrono i servizi di pagamento, i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), il tutto mediato dall’infrastruttura centrale denominata Nodo dei Pagamenti-SPC.
L’integrazione servizi pago PA non rappresenta semplicemente un obbligo normativo per gli Enti Creditori, ma si configura come una strategia essenziale per l’automazione completa dei processi di incasso, dalla generazione della richiesta di pagamento fino alla rendicontazione e riconciliazione contabile.
I soggetti coinvolti e i flussi principali
L’architettura di pagoPA si regge sull’interazione dinamica di tre attori principali. Abbiamo l’Ente Creditore (EC), che è l’organismo della Pubblica Amministrazione che ha diritto a ricevere il pagamento, come un Comune per la TARI o un’Università per le tasse. Abbiamo poi il Prestatore di Servizi di Pagamento (PSP), ovvero le banche, gli istituti di moneta elettronica o le Poste Italiane, che offrono i diversi canali attraverso cui il cittadino effettua il versamento. Infine, il nodo dei pagamenti-SPC, gestito da PagoPA S.p.A., funge da snodo tecnologico centrale che orchestra e indirizza ogni transazione tra EC e PSP.
Il punto di partenza di ogni operazione è l’EC, che genera una posizione debitoria in modo univoco. Questa posizione è identificata dal codice IUV (Identificativo Univoco di Versamento), l’elemento chiave che garantisce la tracciabilità infallibile e la corretta associazione del versamento al debito specifico dell’utente.
Modalità di adesione e integrazione per gli Enti Creditori
Un Ente Creditore deve necessariamente aderire a pagoPA, e può scegliere la via dell’integrazione che meglio si adatta alle proprie capacità tecniche e strutturali.
Il primo modello è l’integrazione diretta, conosciuta anche come “In House”. In questo caso, l’EC si connette autonomamente al nodo dei pagamenti. Questo percorso impone all’Ente di sviluppare e mantenere i propri sistemi informativi per dialogare con le API (Application Programming Interface) di pagoPA.
L’Ente gestisce direttamente la generazione e la gestione delle posizioni debitorie, l’interrogazione del nodo per monitorare lo stato dei pagamenti e la ricezione e l’elaborazione delle ricevute telematiche (RT) necessarie per l’automatica riconciliazione contabile. Sebbene offra un controllo massimo sui flussi, richiede un impegno tecnico e finanziario considerevole.
Il secondo modello, l’integrazione indiretta o “intermediata”, è il più comune, specialmente per gli enti con meno risorse. Qui, l’EC si affida a soggetti terzi già operativi e integrati con pagoPA, chiamati intermediari tecnologici o partner tecnologici. L’intermediario funge da proxy tecnologico, gestendo per conto dell’Ente Creditore tutte le complesse interazioni con il nodo dei pagamenti.
L’approccio consente alla Pubblica Amministrazione di adempiere all’obbligo normativo con costi di gestione e oneri tecnici notevolmente ridotti, demandando la complessità tecnologica al partner specializzato.
In ogni scenario, dopo l’adesione amministrativa e il censimento degli IBAN di accredito, l’attivazione tecnica si conclude con rigorosi test per assicurare la perfetta operatività.
Il ruolo delle API nel flusso tecnologico
A livello di interazione tecnica, il dialogo tra l’Ente Creditore e il nodo dei pagamenti si concretizza attraverso specifici web service che utilizzano le API.
Le suddette interfacce si distinguono in due tipologie fondamentali. Le API sincrone sono utilizzate per le operazioni in tempo reale, come la richiesta immediata di verifica di una posizione debitoria quando l’utente immette il codice avviso. Le API asincrone, invece, gestiscono i flussi differiti o massivi, come l’invio in blocco degli avvisi di pagamento o la ricezione delle ricevute telematiche per la riconciliazione in momenti non di picco.
L’implementazione corretta e robusta di queste interfacce è la garanzia che il pagamento del cittadino venga correttamente instradato all’EC e che quest’ultimo riceva, senza ritardi, la notifica indispensabile per l’aggiornamento dei propri registri contabili.
