L’OMS lancia l’allarme infodemia: scopriamo come difenderci con l’Intelligenza Artificiale secondo Nicola Marino

Se prima della pandemia fake news e informazioni distorte circolavano indisturbate con l’avvento del Coronavirus abbiamo potuto toccare con mano quelle che sono le conseguenze a tal punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme infodemia: un’emergenza da cui nessuno di noi è immune.
Abbiamo voluto capirne di più con il foggiano Nicola Marino, consulente politico in materia di sanità digitale, nella classifica Forbes under30 tra i migliori giovani talenti d’Italia e consulente Health Catalyst, una delle più grandi compagnie al mondo per l’analisi dei dati sanitari.

“Con il neologismo infodemia identifichiamo lo tsunami di informazioni che si diffondono prevalentemente attraverso i social media – spiega Nicola Marino – si tratta di informazioni che, a causa di un’assenza di un vero e proprio filtro e quindi della veridicità della loro accuratezza, possono essere inaffidabili.
In questo periodo lo vediamo in merito alla diffusione delle informazioni sul coronavirus, queste ultime possono essere addirittura totalmente false o parzialmente errate”
Il terreno fertile per l’infodemia sono i moderni canali di comunicazione, le informazioni circolano senza confini grazie al digitale, così – è proprio il caso di dirlo – per contrastare il fenomeno diffuso con le moderne tecnologie occorre combatterlo con le stesse armi: da qui l’impiego dell’intelligenza artificiale.

E’ qui che si inseriscono le nuove tecnologie, in particolar modo l’intelligenza artificiale – continua Nicola Marino – Da un’analisi effettuata con il collega Enrico Santus abbiamo individuato come le intelligenze artificiali possono individuare l’insieme di parole che si diffondono attraverso i social media e che sono correlate a diversi argomenti nella fattispecie il coronavirus e quindi come le emozioni che si sprigionano da queste parole tendono a diffondersi attraverso i social e attraverso internet“.

Ma l’intelligenza artificiale si presta a molteplici applicazioni: basti pensare al supporto che può rappresentare per il personale sanitario schierato in prima linea durante l’emergenza coronavirus, potenzialità supportate da precisi dati come spiega ancora Nicola Marino.
L’intelligenza artificiale ha la possibilità di sostenere l’impegno profuso da parte del personale sanitario con con ad esempio il triage virtuale, analizzando quelle che sono delle analisi ematologiche oppure una serie di marcatori che l’intelligenza artificiale può estrarre evidenziando prontamente quello che è un rischio ad esempio la mortalità“.