Ambiente

Inchiesta Amiu, soddisfatti i firmatari dell’esposto

Il giorno dopo le perquisizioni in Comune e nella sede barese di Amiu i firmatari sono soddisfatti.

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Ai più è sempre sembrata sospetta l’ostinazione con la quale la struttura commissariale ha affidato per
ulteriori nove anni il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti cittadini alla società Amiu. Scaduto il primo
contratto il servizio è stato affidato alla società barese in maniera diretta, senza gara, nella convinzione che
Amiu fosse una società in house. A nulla sono valsi sia i dubbi sulla reale qualità di società in house di Amiu
e le proposte di altre aziende – come il gigante Econord di Varese – interessate a partecipare alla gara per
l’affidamento del servizio. Una gara che non si è svolta. La procedura adottata ha fatto storcere il naso a
molte associazioni. E sono state le associazioni – nel silenzio tombale della politica completamente assente
dalla città (almeno fino alla campagna elettorale) a dare fuoco alla miccia con un esposto alla Procura della
Repubblica sfociato con l’arrivo delle Fiamme Gialle a Palazzo di Città e alla sede barese di Amiu per la
notifica di due decreti di perquisizione nei confronti della dirigente comunale responsabile del settore
ambiente, Concetta Zuccarino, e del direttore generale di Amiu Antonello Antonicelli. L’esposto che ha dato
il via all’inchiesta è stato presentato nelle settimane scorse dalle Associazioni La società civile, Konsumer
Italia, Italia Nostra, dall’ex consigliere comunale Marcello Sciagura e dal delegato Acli per l’ambiente
Giorgio Cislaghi. Il giorno dopo le perquisizioni i firmatari sono soddisfatti. Giuseppe Potenza, presidente
provinciale di Konsumer Italia dichiara che “con il nostro esposto abbiamo tutelato in sede penale i
consumatori ed utenti di Foggia, vittime di un raggiro da parte della società in house Amiu Puglia che
forniva dati non esatti al Comune circa la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, che, in realtà è
bassissima e non consente ai cittadini una riduzione della Tari e comporta un aumento dell’ecotassa”.
L’associazione La Società Civile affida ad un post la sua soddisfazione: ”Abbiamo semplicemente cercato la
Verità. Le intenzioni erano e sono sempre state la tutela degli interessi dei foggiani, contro un affidamento
che serve e conviene ad altri territori. È stato facile? Assolutamente no. Da volontari ci è costato sacrificio,
studio, approfondimento. Siamo stati scherniti dalle stesse istituzioni che intendevamo tutelare. Per questo
ringrazio chi ci ha sostenuto e chi, contro ogni potere e pressione, ha cercato con noi questa Verità da
libero cittadino”. Più loquace Giorgio Cislaghi: Prima o poi i nodi vengono al pettine e dopo 10 anni di
denunce su un contratto di servizio prorogato al di fuori di ogni requisito di legge, dopo 10 anni di denunce
puntuali sugli inadempimenti di AMIU Puglia e il silenzio rumoroso delle giunte di destra e del PD foggiano succube dei poteri baresi e regionali, dopo accuse di disfattismo per difendere una società pubblica che opera malamente nella raccolta dei rifiuti (una raccolta che è rimasta a livelli uguali, se non inferiori, a quelli della fallita e criticata AMICA). Ho sempre sollevato seri dubbi sull’affidamento del servizio a AMIU Puglia – continua Cislaghi – su una procedura che non ha tutelato il rispetto dei requisiti di legge del servizio e gli interessi dei cittadini ma ancor più dubbi sull’affidamento dell’impianto di multiselezione e biostabilizzazione di proprietà del Comune di Foggia (e non di AGER Puglia!) che ha prodotto milioni di utili dirottati su Bari grazie a non si sa bene quale grazia del Signore. Oggi va il mio personale grazie alla magistratura e alla Guardia di Finanza che iniziano a indagare su una vicenda tenuta all’oscuro per anni e anni”.

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