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Foggia e il suo quartiere "Immacolata"

Foggia – Continua il nostro viaggio ideale finalizzato alla riscoperta dei luoghi che, per valore storico, culturale, devozionale, artistico e architettonico, impreziosiscono la storia della città di Foggia. Oggi, ho percorso le strade del quartiere “Immacolata” e mi sono addentrato, grazie alla preziosa testimonianza di alcuni residenti e dei frati, nell’omonima chiesa sede della Curia Provinciale dei Frati Minori Cappuccini.

La storia

La scelta di costruire il convento con l’annessa chiesa nacque dall’esigenza dei Frati Minori della provincia religiosa di Sant’Angelo di fabbricare la nuova sede della Curia Provinciale, giudicando non più adatto il convento di Sant’Anna. L’occasione per attuare questo progetto fu posta in essere dalla generosità di due benefattori che donarono ai Frati una porzione di terreno della contrada “Pantanella”.

I lavori di erezione del complesso iniziarono l’8 dicembre 1954, nel Centenario della proclamazione del dogma della Immacolata Concezione da parte di Papa Pio XII. Il progetto originale venne ridisegnato, eliminando l’originaria divisione in tre navate. Fu rielaborata anche la facciata e il piazzale antistante. La chiesa fu inaugurata l’8 dicembre 1958 da Mons. Paolo Carta. La consacrazione venne celebrata il 28 maggio 1960 da mons. Di Lieto Vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola.

Quattro anni dopo, il Vescovo di Foggia mons. Lenotti indicò al Padre Provinciale la volontà di innalzare a Parrocchia la chiesa del convento. Nella stessa è sepolta, in un altare laterale, la Serva di Dio Genoveffa De Troia, Terziaria Francescana, le cui spoglie, dopo la canonica ricognizione, vennero traslate nella chiesa nel 1965. Il 1º marzo 2012, dinanzi all’Arcivescovo della Diocesi di Foggia – Bovino mons. Francesco Pio Tamburrino, si è proceduto ad una nuova ricognizione del corpo della Venerabile di cui è stato avviato il processo di Beatificazione.

Guardando l’aspetto architettonico, a partire dall’esterno, notiamo che la chiesa, rialzata dal piano terra, presenta una facciata strutturata da un motivo orizzontale con forme triangolari e da un motivo verticale con cinque cuspidi che sormontano la ripartizione in cinque vele, in corrispondenza dei portali di ingresso. Il motivo verticale è sottolineato dalla decorazione in fasce inclinate a spina di pesce con alternate lastre di pietra naturale chiara e graniti grigi e rossi. L’intera facciata è sormontata da un timpano, al cui centro troviamo una scultura bronzea dello Stemma Francescano. Al vertice del timpano è collocata una croce. L’interno, invece, presenta una pianta rettangolare.

La volta, a nervature incrociate, è sorretta da dodici pilastri a pianta trapezoidale. Le pareti sono composte da fasce orizzontali che alterano pietra naturale chiara a mattoncini cotti. Inoltre, un imponente coro sovrasta l’ingresso della chiesa, sorretto da quattro pilastri orizzontali. I dodici pilastri verticali suddividono le pareti laterali in piccole campate, dove troviamo, sul lato destro partendo dall’ingresso la statua di Santa Rita da Cascia, le spoglie della Venerabile Genoveffa de Troia, un bassorilievo raffigurante San Michele Arcangelo, una copia della Pietà di Michelangelo e Sant’Antonio da Padova; mentre sul lato sinistro, la statue di San Giuseppe e San Pio da Pietrelcina, un bassorilievo della Madonna del Rosario, la cappella del Santissimo ed infine la statua di San Francesco d’Assisi.

L’intera chiesa è illuminata da dodici finestre triangolari disegnate dalla parte finale delle nervature della volta. Il mosaico dell’Immacolata, che sormonta l’altare, è ispirato al famoso dipinto del Murillo. L’opera è incorniciata da due grandi vele murarie. L’altare è sorretto da quattro pilastri marmorei e racchiude una scultura bronzea rappresentante l’Ultima Cena realizzata dallo scultore Michele Vedani. Infine, troviamo scritto il motto francescano “Per Christum praeservata, per Franciscum defensa” che sovrasta il mosaico. La frase è riferita al dogma dell’Immacolata Concezione.

Meravigliato da tanta ricchezza e tanta storia, termina qui il mio viaggio alla scoperta del quartiere Immacolata. Una zona con un’alta densità di popolazione, a ridosso del centro cittadino e caratterizzata da numerose attività commerciali e importanti luoghi adibiti alla formazione.

Valerio Palmieri

Giornalista praticante, laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Foggia. Laureato in Filologia moderna con 110 e lode. Da sempre sono appassionato di scrittura e, dopo varie collaborazioni, da gennaio 2017 sono redattore di Foggia Reporter. Mi occupo principalmente di politica, eventi religiosi e interviste. Sono convinto che la comunicazione digitale sia lo strumento più efficace per attuare quella rivoluzione culturale che tanto bene può fare al nostro territorio locale e nazionale.

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