Foggia, Pippo Cavaliere torna alla guida della Fondazione Buon Samaritano
Il vescovo Ferretti: "“Questa è una terra che ha difficoltà a liberarsi dalla mafia e dalla tossicità della criminalità"
FOGGIA – Giovedì scorso, presieduta dall’Arcivescovo Giorgio Ferretti, si è svolta l’assemblea annuale del Comitato Promotore della Fondazione “Buon Samaritano” Fondo di Solidarietà Antiusura. Nel corso dell’assemblea è sono stati eletti il Presidente del Comitato Promotore e i membri del Consiglio direttivo della Fondazione, con la designazione del Presidente, ed i componenti del Collegio dei revisori.
L’Arcivescovo Ferretti, che è stato eletto alla guida del Comitato Promotore, ha avuto parole di grande apprezzamento per la Fondazione, ringraziando il consiglio direttivo uscente per il lavoro svolto.
«Questa è una terra che ha difficoltà a liberarsi dalla mafia e dalla tossicità della criminalità. Non credo nelle classifiche, non credo al paradiso in quelle città con alti standard di qualità della vita e non credo che ci sia l’inferno laddove sembra si viva peggio. C’è una tossicità trasversale ma c’è un grande lavoro di cultura che lotta contro la subcultura tossica. Ma nella Fondazione ci sono tante professionalità e competenze in grado di fronteggiare le criticità che affliggono il nostro territorio», il commento di Monsignor Ferretti.
Dal Vescovo, dopo alcuni mesi di consultazioni e “nessun preconcetto”, come egli stesso ha sottolineato, è arrivata una sollecitazione chiara rivolta all’ingegner Pippo Cavaliere, già membro del Comitato nazionale di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, chiamato ad accettare ancora una volta il ruolo di presidente della Fondazione Buon Samaritano e a traghettare l’ente iscritto nel Registro del Terzo Settore verso un nuovo corso da qui ai prossimi tre anni.
«Non vi nascondo che provo una grande emozione – è stato il suo commento– La ringrazio di cuore, Eccellenza, per la stima e la fiducia che ripone nella mia persona. In Fondazione ho avuto esperienze importantissime ed anche lezioni di vita. L’usura è uno dei reati più odiosi in quanto specula sulla disperazione della gente. Ricordo una madre che si prostituiva per mantenere i figli, ma che non volle denunciare gli usurai per timore che i figli un domani la potessero giudicare. Oppure un padre di famiglia, disoccupato, che ammise di aver preso in prestito mille euro da un usuraio, per comprare i libri di scuola a suo figlio, che costantemente gli chiedeva 2 euro per fotocopiare il libro del compagno di banco. Ci sono decisioni che esulano dalla razionalità e poiché questi ricordi continuano a martellare la mia memoria e la mia coscienza, le do la mia piena e totale disponibilità».
L’altra nomina dell’Arcivescovo, è ricaduta sull’avvocata Maria Laura Trisciuoglio, quale sua delegata, vicepresidente uscente del Consiglio Direttivo e anima attiva della Fondazione e nella società civile. L’Assemblea ha invece riconfermato nel Consiglio Direttivo il dottor Rocco Di Stasio, dirigente di banca e presente nella Fondazione sin dalla sua costituzione, e ha eletto due new entries, due volontari dalla grande esperienza tecnica ed economica, Antonella Bombacigno, dottore commercialista, e il dottor Giuseppe D’Alessandro, funzionario di banca in pensione, da tantissimi anni a servizio della Fondazione.
Riconfermato il Collegio dei Revisori composto dai dottori Marco Affatato, Gianni Buccarella e don Bruno Pascone.
Soddisfatti i soci fondatori presenti, in particolare il presidente della Camera di Commercio Pino Di Carlo e l’imprenditore Tito Salatto, che hanno assicurato vicinanza e sostegno alla Fondazione, che nella prossima primavera festeggerà 30 anni di vita, sempre al servizio del territorio e dei più bisognosi.