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Foggia, Palazzo de Vita: l’antico e romantico palazzo che incanta tutti

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Il palazzo de Vita, all’angolo tra le attuali Via Arpi e il Vico Peschi, è uno dei tanti gioielli architettonici che costellano la città di Foggia.

A Foggia convivono realtà tra loro molto diverse. Palazzi moderni, modernissimi e ristrutturati; ma passeggiare nel cuore della città dauna e avventurarsi per le arterie della “Foggia antica” permette di scoprire quanta bellezza ci sia in una città che spesso sembra non accorgersi di ciò che ha.

Il palazzo de Vita incanta da sempre tutti, foggiani e visitatori, con il suo aspetto antico e la sua aria romantica, custode di storie che risalgono al lontano ‘500 e che hanno visto susseguirsi vari protagonisti.

Come si legge su manganofoggia.it (sito web curato dal Alberto Mangano, cultore di storia locale), venne fatto costruire nel 1545 dal nobile Cesare De Maio, appartenente ad una nobile famiglia foggiana.

Questo antico palazzo può essere considerato uno dei più belli tra i palazzi storici della città sopravvissuti al devastante bombardamento del 1943, ma la sua storia la conoscono in pochi.

Nel 1648, le cronache dell’epoca raccontano che il Palazzo divenne un vero e proprio nascondiglio che ospitò alcuni insorti contro i reggimentari foggiani capeggiati dal notaio Giovan Sabato Pastore, in una serie di rivolte, iniziate già nel 1646, a causa della situazione critica che riguardava Foggia e tutto il Sud e che vedeva popolari e nobili scontrarsi per il commercio della lana e del grano.

Nel 1696 venne acquistato dal reverendo Giuseppe de Vita di San Marco in Lamis che lo elevò di un ulteriore piano costruendo l’elegante e artistico loggione che si affacciava ancora oggi sui tetti del centro storico ed è spesso fotografato dai foggiani e dai visitatori.

Al civico 90 di Via Arpi si apre l’ingresso principale, un cancello ci fa immaginare quante persone, nobili, ribelli, abbiano abitato quel palazzo così antico ma che non smette di affascinare anche oggi, con il suo portale, i capitelli corinzi, i balconcini, le cornici di pietra decorate nei minimi particolari e la loggia, con i suoi archi, che impreziosisce tutta la facciata.

Un bene storico, quindi, che ha visto susseguirsi famiglie storiche e più recentemente ragazzi che, fino a qualche anno fa, affollavano tutte le sere un appartamento del palazzo nel quale c’era un circolo culturale denominato Bellamì, dove si suonava e si cantava.

Ogni volta salire quelle scale per entrare nel circolo era un momento magico per chi ama fantasticare sulla storia che si nasconde tra le mura di un antico ed affascinante palazzo.

Fonte: manganofoggia.it

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