Foggia, il Comune ricorda Nicola Ciuffreda, 35 anni dopo l’omicidio di mafia

FOGGIA- In coincidenza del 35° anniversario dell’omicidio dell’imprenditore foggiano Nicola Ciuffreda, l’Assessorato alla legalità del Comune di Foggia ha affisso un manifesto commemorativo. Al contempo l’assessore alla legalità Giulio De Santis, ha diffuso una nota per ricordare l’imprenditore edile ucciso per aver denunciato i suoi estorsori. “Un uomo – scrive De Santis – che aveva scelto la libertà e la dignità del lavoro contro la prepotenza mafiosa. La sua vicenda è emblematica della nostra storia cittadina: l’edilizia era allora il settore trainante dell’economia foggiana, ed è proprio qui che la “Società foggiana” iniziava a infiltrarsi con violenza. Nicola, rifiutandosi di pagare, per primo strappò il velo sul racket che soffocava il mercato delle case a Foggia. Con la sua scelta ha difeso la possibilità di fare impresa in maniera libera e onesta. L’omicidio di Nicola Ciuffreda – continua De Santis – avviene due anni prima delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, in un tempo in cui la coscienza collettiva in Italia non aveva ancora reagito con la nascita di un grande movimento antimafia. A Foggia, la sua morte non generò manifestazioni di massa né prese di posizione forti: la famiglia rimase sola, come ha ricordato più volte il figlio Roberto. A questo si aggiunge una ferita nella ferita: l’indagine giudiziaria venne chiusa in pochi mesi, senza colpevoli, con una rapidità che oggi sarebbe impensabile per un delitto così grave, che aveva colpito una vittima di estorsione. Solo anni dopo, con la sentenza sul processo Panunzio, si riconobbe che a decidere l’omicidio di Ciuffreda furono le stesse persone che, nel 1992, ordinarono l’uccisione di un altro imprenditore coraggioso, Giovanni Panunzio. Il coraggio della famiglia Panunzio, che non si arrese al silenzio e alla paura, e la testimonianza di Mario Neri, che con le sue dichiarazioni permise non solo di individuare i colpevoli dell’omicidio Panunzio ma anche di squarciare il velo sulla violenza mafiosa a Foggia, rappresentano pagine luminose di una storia che ci interpella ancora oggi. Oggi, a 35 anni da quel 14 settembre, ricordiamo Nicola Ciuffreda insieme a Libera, che da anni mantiene viva la sua memoria attraverso il presidio cittadino a lui dedicato. È un ricordo che diventa impegno: per costruire una Foggia libera dalla mafia, in cui i cittadini e gli imprenditori possano vivere e lavorare senza paura.
Il Comune di Foggia e l’Assessorato alla Legalità si stringono alla famiglia di Nicola, a cui va la gratitudine di tutta la comunità. Ricordare Nicola Ciuffreda, insieme a Giovanni Panunzio, a Francesco Marcone e a Mario Neri, significa rafforzare il nostro impegno collettivo: la memoria diventa azione, la gratitudine si trasforma in lotta quotidiana contro le mafie, per restituire a questa terra la libertà e la speranza che merita.