Foggia, FdI denuncia appalto lampo alla cooperativa della sorella della vice sindaca
Sospetti sull’affidamento da 136mila euro: Cascarano (FdI) contesta la partecipazione di una cooperativa fondata pochi giorni prima, legata alla vice sindaca.

FOGGIA – La coordinatrice del capoluogo di Fratelli d’Italia, Daria Cascarano, ha denunciato l’affidamento diretto per la fornitura e posa in opera di arredo urbano, per un importo pari a 136.000 euro, assegnata alla società Servitalia Società Cooperativa. Tra i soci della cooperativa figura la sorella della vice sindaco e assessore all’ambiente, Lucia Aprile. Daria Cascarano sottolinea, poi, un aspetto poco chiaro della vicenda.
La cooperativa in oggetto è stata è stata costituita il 24/02/2025, iscritta il 07/03/2025 e resa attiva il 19/06/2025. “Eppure, l’affidamento in questione scadeva il 13 giugno 2025 alle ore 12 – commenta Cascarano – Come può un soggetto giuridico partecipare e vincere una procedura prima ancora di essere formalmente costituito? È una domanda che merita una risposta chiara e urgente. Inoltre, l’articolo 50 del Codice degli Appalti stabilisce che, anche in caso di affidamento diretto sotto soglia, debba essere garantita la scelta di soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali. Quali esperienze può vantare continua Cascarano – una cooperativa attiva da meno di un mese? E come può essere considerata idonea se la sua attività prevalente è la pulizia generale degli edifici, non certo la fornitura e posa di arredo urbano”?
“Non è la prima volta che l’assessore Aprile finisce al centro di polemiche per affidamenti a imprese familiari – prosegue la coordinatrice di FdI – Già durante il periodo natalizio, l’appalto per il noleggio e montaggio dei chioschi fu affidato a un’azienda riconducibile al fratello. Evidentemente, per questa amministrazione, le regole di buon senso e le buone prassi non valgono. Fratelli d’Italia Foggia chiede con forza il ritiro immediato del provvedimento in autotutela. Se ciò non dovesse avvenire, ci vedremo costretti a segnalare formalmente la vicenda alle autorità competenti, affinché venga fatta piena luce su una procedura che appare viziata da gravi irregolarità.
La legalità non è un principio negoziabile. La trasparenza non è una concessione. È ora che l’Amministrazione Episcopo lo capisca.