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La denuncia della Cisl: “Carenza di personale negli uffici postali della provincia Foggia”

Foggia – “La carenza di organico dovuto ai tanti pensionamenti dell’ultimo periodo, che si sommano a quelli degli anni precedenti, sta generando una forte criticità negli uffici postali, con forti ricadute di stress per i lavoratori applicati e disagi per i clienti a causa delle lunghe attese”.

E’ il grido d’allarme lanciato dalla Cisl Poste di Foggia, attraverso il suo Segretario Antonio Lepore: “L’azienda sta tamponando questo deficit organizzativo con l’uso ricorrente dei distacchi di personale da un ufficio all’altro, per permettere così l’apertura fisica degli sportelli, movimentando le risorse anche durante l’orario stesso di lavoro; ma questo “gioco delle pedine” sulla pelle dei lavoratori è diventato da eccezionale in sistematico e non è più possibile scaricare questa responsabilità d’impresa sul personale”.

D’altronde i dati numerici sono abbastanza chiari e pertantorincara Lepore: “Nel 2020 abbiamo avuto una circa 40 unità andate in quiescenza per effetto della quota 100.Riconosciamo all’azienda l’impegno di alcune assunzioni fatte da pochi giorni, ma il saldo totaleè ancora estremamente negativo, visto che gli ultimi ingressi sono stati meno di una ventina (quindi la metà) e di cui molti con contratto part-time.

Senza dimenticare che i nuovi assunti sono ancora nella fase iniziale della formazione e dell’apprendimento e quindi avranno bisogno di altro tempo prima di essere operativi al 100%”. Questa situazione sta creando un effetto domino su tutti i dipendenti postali: “Non avendo altre unità a disposizione,decimate anche dalle numerose quarantene e malattie per il covid19, oltre a comandare distacchi di personale da un ufficio all’altro per poter aprire i presidi, l’azienda ha di fattocongelato la mobilità provinciale, con tanti colleghi che da tempo attendono di poter rientrare a lavorare nella propria residenza; così come ormai è diventato complicatissimo ottenere un giorno di ferie nella data prescelta, per via del poco personale a disposizione e a fronte del numeroso afflusso di clientela.

Questo lo scenario nel capoluogo dauno e nei centri più grandi. Situazione ancor più critica nei piccoli centri: “Già oggi ci sono realtà nel Subappennino e sul Gargano dove il Direttore è costretto ad autodemansionarsi per fare lo sportellista e per aprire al pubblico, evitando cosi la chiusura dell’ufficio e il collasso totale.

Il Sindacato più rappresentativo tra i postali pertanto fa un doppio invito: di comprensione alla clientela (irritata) e di una immediata revisione dell’attuale assetto dell’organico all’azienda Poste”: Chiediamo comprensione alla clientela. I fattielencati dimostrano che le lunghe attese non sono un mistero di Fatima… Ma reali problemi organizzativi, non derivanti dai lavoratori postali che, anzi, ancora una volta stanno dimostrando tutto il loro senso di responsabilità.

All’azienda chiediamo invece che in tempi rapidissimi si possa trovare una soluzione definitiva,attraversol’immissione di altre risorse, assieme alla mobilità dei lavoratori pendolari ealla trasformazione dei contratti ai lavoratori oggi part-time.

Solo cosi la situazione degli organici della Provincia potrà alleviarsi, assieme ad un corretta funzionalità del servizio di pubblica utilità da offrire ai cittadini affinché sia ridata dignità ai dipendenti, assieme ad un servizio di efficienza operativa per i clienti di Poste”.

Redazione

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