Cavaliere sul caso Iaccarino: “L’unico motivo per cui gli ho chiesto di incontrarlo è stato per convincerlo a dimettersi”

Foggia – “A seguito delle tante attestazioni di stima e di amicizia, di cui vi ringrazio di cuore, non posso non rispondere e lo faccio con un comunicato che ho diramato questa sera, che vi prego di far girare: Non ho parlato del figlio di Leonardo Iaccarino né il 31 dicembre, né il primo gennaio e non lo farò neanche ora per il semplice motivo che un minore in quanto tale va rispettato e tutelato“.
Queste le dichiarazioni di Pippo Cavaliere dopo la conferenza stampa di ieri mattina tenuta da Leonardo Iaccarino. Il presidente del Consiglio comunale di Foggia non intende dimettersi e ha aggiunto che attenderà il voto in aula sulla mozione di sfiducia presentata dai consiglieri comunali e sottolinea che, in ogni caso, resta un componente della maggioranza di centrodestra.
Durante la sua conferenza stampa, inevitabile dopo il caso mediatico che ha scatenato il video che lo ritraeva mentre, dal balcone della sua abitazione a Foggia, sparava alcuni colpi con la pistola scacciacani per festeggiare l’arrivo del 2021.
Il presidente del Consiglio comunale durante il suo discorso ha tirato in ballo Pippo Cavaliere, leader dell’opposizione foggiana, affermando che quest’ultimo sia andato a casa sua il 3 gennaio dopo il caos che quel famoso video stava generando.
Affermazione che ha scatenato non poche polemiche ieri sui social. Inevitabile un chiarimento del diretto interessato che su Facebook ha specificato: “In merito alla conferenza stampa di questa mattina, dispiace che Iaccarino abbia “dimenticato” di dire che l’unico e vero motivo per cui gli ho chiesto di incontrarlo è stato per convincerlo a dimettersi, di evitare che questa vicenda triste ed avvilente sbarcasse nell’assise comunale contribuendo a gettare ulteriore discredito sulle istituzioni e sulla città di Foggia, a livello nazionale ed internazionale. Il tentativo, com’è noto, non ha sortito effetti e pertanto saremo chiamati in aula per votare la mozione di sfiducia“.