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‘C’era uno del Candelaro, uno del Cep e uno della stazione’, i Tavola 28 raccontano così la brutta faccia di Foggia

Foggia – Sono passati mesi da quel 10 marzo 2020 in cui in un articolo sulla rivolta al carcere di Foggia, con la conseguente evasione, scrivevo ‘Non siamo a Gotham City, questa è la città di Foggia, anche se ormai si stenta a crederlo dopo i gravi episodi di ieri‘. Ora ritrovo questo strano (ma non così strano in fondo) accostamento nell’ultima canzone dei Tavola 28 per raccontare un’altra brutta pagina foggiana. ‘Foggia come Gotham’ cantano i foggiani nel brano ‘C’era uno del Candelaro, uno del Cep e uno della stazione‘.

Guaiet, Cisky e Gennaro tornano a fare rap insieme e lo fanno dopo una serie di episodi che ha portato la città di Foggia sulle prime pagine dei giornali nazionali (e non solo) trasformando in musica l’amaro sentimento di molti foggiani.

Il gruppo foggiano prende in prestito la voce del presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino, trasformando in ritornello la frase più ascoltata dall’inizio del nuovo anno in città: ‘Non è na barzellett’ e il suono dei colpi di pistola.

E il titolo della loro canzone ‘C’era uno del Candelaro, uno del Cep e uno della stazione’ rievoca proprio l’inizio di una delle più classiche barzellette solo che questa volta non ci viene poi così tanto da ridere.

Dopo l’uscita del brano sulla piattaforma di Spotify abbiamo voluto scambiare quattro chiacchiere con i Tavola 28.

Siete tornati sulla scena musicale foggiana (e non solo) con un brano-denuncia, come e quando é nata la vostra canzone?

Il brano nasce dal video virale del nostro presidente del Consiglio comunale e dai successivi video in cui il sindaco e il presidente del consiglio si continuavano a infangare, mentre nella mia testa riecheggiava quell’amara frase: “Non è na barzellett” ho chiamato Soec liquore per farmi fare la produzione musicale, ho contattato Cisky e Guaio e gli ho spiegato la mia idea.

Foggia, la mia città, la nostra dignità, le nostre vite, i nostri problemi, non sono una barzelletta e chi ci governa da anni ormai, senza bandiere nè schieramenti sia di destra che di sinistra ci mette in ridicolo con i loro comportamenti e con le loro decisioni. (Gennaro)

Qual é il messaggio che volete lanciare con il vostro brano?

Noi non vogliamo lanciare messaggi, noi scattiamo un’istantanea che rappresenta, innanzitutto il nostro stato d’animo e che spesso rappresenta lo stato d’animo della nostra città. Il fatto che la gente di Foggia si identifichi spesso nelle nostre canzoni ci fa solo piacere e dimostra quanto noi viviamo nel bene e nel male la nostra città a 360 gradi. (Gennaro)

Foggia come Gotham, viviamo davvero in una città distopica?

In ogni Batman all’inizio Gotham è una città stupenda piena di eventi culturali, infatti ogni rappresentazione della Dc inizia con la famiglia Wayne che esce da un teatro e viene rapinata, dalla morte di Thomas Wayne padre di batman è declino kaos e corruzione, e questo perché?

Perché il signor Wayne è un uomo influente nella città di Gotham, uno di quei colletti bianchi che con le sue scelte condiziona la vita di un intera comunità. Foggia non è Gotham non c’è nessuna famiglia Wayne e non c’è nessun Batman che la salverà, quindi no nessuna distopia ma una reale provocazione nei confronti di chi con un si e uno condiziona la vita di migliaia di persone. (Cisky)

Come descrivereste la nostra città se doveste scegliere tre aggettivi?

Contraddittoria, rumorosa, singolare perché è piena di contrazioni e le puoi toccare con mano anche nella quotidianità: quando vedi fare cose che non ti aspetti da persone che non ti aspetti.

Rumorosa perché spesso e volentieri fa più rumore una pistola a salve a capodanno che che una bomba messa alle 2 del pomeriggio. Singolore perché tra contraddizioni ed alti e bassi resta unica e inimitabile in tutto, nel bene e nel male, quindi inutile fare paragoni con altre realtà.

Avete “in cantiere” altri brani? Parlerete ancora di Foggia?

Abbiamo altri brani in cantiere, anche con un occhio rivolto alla situazione a livello nazionale e mondiale che stiamo vivendo ormai da mesi. Parleremo sempre, anche indirettamente, della nostra città perché è un segno caratteristico della nostra musica e delle nelle nostre vite.

Tenete d’occhio il nostro canale Spotify e il nostro profilo Instagram. Abbiamo sempre qualcosa che bolle in pentola.

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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