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Foggia, ancora un’aggressione in carcere

Nuova aggressione al carcere di Foggia. Ieri sera un detenuto, come ha denunciato Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, senza apparente motivo ha prima fuoco al tavolo che aveva nella stanza e dopo aver staccato una gamba l’ha lanciata violentemente in faccia al poliziotto che istintivamente ha alzato il braccio per coprirsi il volto. L’agente soccorso dai colleghi e medicato ha riportato una forte contusione e probabili microfratture che hanno determinato una prognosi di diversi giorni.

“Lavorare in un carcere – dice Pilagatti – è sempre stato un lavoro molto delicato e pericoloso, ma ultimamente è diventato impossibile a causa della grave carenza di poliziotti penitenziari e degli innumerevoli episodi di violenza e prepotenza da parte dei detenuti nei confronti degli agenti che sanno quando entrano nel penitenziario, ma non sanno quando e come ne usciranno al termine del servizio”.  Per il sindacalista   “siamo all’assurdo che se un detenuto prende uno schiaffo oppure un pugno, anche per autodifesa, senza nessuna prognosi scatta il reato di tortura e decine di poliziotti vengono arrestati con prime pagine sui giornali e telegiornali, con il garante dei detenuti e le associazioni che tuonano contro la polizia penitenziaria, mentre se un detenuto semina il panico tra gli altri ristretti, aggredisce e ferisce più poliziotti non accade praticamente nulla tra il silenzio generale”.

Dal 2023 – evidenzia il sindacato – nelle carceri italiane si sono registrati 1.760 casi di violenza e 8.164 atti di minaccia, ingiuria, oltraggio e resistenza. Nei primi cinque mesi del 2024, le aggressioni sono state 708, mentre gli atti di violenza e resistenza hanno raggiunto quota 3.362. Secondo un rapporto del GOM, il gruppo operativo mobile che è il massimo conoscitore delle problematiche penitenziarie nel 2020 ci sono state numerose rivolte che hanno coinvolto 7.517 detenuti in 79 istituti, causando danni stimati in 30 milioni di euro e numerosi feriti tra il personale. Di questi, però, solo il 27% è stato identificato e deferito, mentre quasi il 70% è rimasto impunito.