Fillea CGIL, al nuovo governatore chiede piano casa sociale
Economia delle costruzioni in crescita secondo rapporto Banca d'Italia, ma senza governo della domanda abitativa e della qualità degli appalti il 2025 rischia un rallentamento

BARI – La Banca d’Italia, nel suo ultimo rapporto sull’economia della Puglia, fotografa un’edilizia regionale ancora in crescita: aspettative positive per il 2025 soprattutto nelle opere pubbliche, compravendite residenziali in aumento nel primo semestre (+6,4 per cento), prezzi delle abitazioni in rialzo (+4,8), transazioni non residenziali in crescita (+9,1) e traino degli interventi finanziati dal Pnrr. Segnali vanno tradotti in lavoro stabile, sicuro e di qualità, governando insieme domanda abitativa e programmazione degli investimenti.
“Nel mercato residenziale – commenta il Segretario generale della Fillea Cgil Puglia, Ignazio Savino – la spinta dei prezzi e degli affitti rischia di escludere fasce sempre più ampie: studenti, lavoratori fuori sede, giovani coppie, persone sole e immigrati regolari mentre nelle opere pubbliche, dopo l’incremento della spesa locale nel 2024 e a inizio 2025, incombe il calo dei bandi registrato lo scorso anno, con il pericolo di una contrazione degli investimenti in costruzioni nel 2025. Occorre ridurre il divario tra risorse stanziate e apertura dei cantieri, rafforzando legalità, salute e sicurezza.
Chiediamo innanzitutto un piano regionale per la casa sociale che metta al centro la manutenzione e l’efficientamento energetico del patrimonio pubblico delle Arca provinciali e dei Comuni, bloccando le alienazioni che impoveriscono l’offerta abitativa pubblica. È necessario intervenire subito anche sul mercato degli affitti: occorre riportare sul mercato gli immobili oggi sfitti, tutelare i piccoli proprietari dalle morosità incolpevoli e limitare l’eccesso di locazioni brevi e transitorie nelle aree turistiche e nei quartieri più esposti, così da garantire un equilibrio tra attrattività e diritto all’abitare.
Sul versante dei lavori pubblici, proponiamo introdurre una manutenzione programmata delle infrastrutture: reti viarie e scolastiche, edilizia pubblica, difesa dal dissesto idrogeologico, porti, aeroporti e risorsa idrica devono rientrare in un quadro pluriennale di interventi gestiti con il supporto delle Agenzie e delle società regionali. Così come per alzare la qualità e la trasparenza degli appalti è decisiva la professionalizzazione della filiera tecnica: ai Rup, ai progettisti, alle direzioni lavori e ai collaudatori vanno garantite competenze, continuità e responsabilità lungo tutto il ciclo dell’opera. Chiediamo fasi esplicite di contrattazione preventiva con le parti sociali, anche su salute e sicurezza, e l’applicazione del Ccnl edilizia firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative in tutti gli appalti di opere edili.
Guardando alla nuova programmazione europea 2028–2034, proponiamo che la Regione apra un confronto e si doti subito di un Accordo quadro con parti sociali, enti e istituzioni preposte a prevenzione, vigilanza e sicurezza. Servono progettualità solide e tempestive per partecipare con successo a bandi e inviti, coinvolgendo i soggetti più rappresentativi del settore, così da convogliare sul territorio risorse utili a sviluppo, buona occupazione e sicurezza nei cantieri”.