Fabbrica clandestina di sigarette scoperta in privincia di Foggia, maxi sequestro

Un’operazione congiunta condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, su delega della Procura Europea (EPPO) – Ufficio di Palermo, ha portato alla scoperta di una fabbrica di sigarette illegale a Stornara, in provincia di Foggia. L’intervento, che ha visto il coinvolgimento anche delle Fiamme Gialle di Foggia e Bari, ha smantellato un’organizzazione dedita alla produzione su larga scala di tabacchi lavorati di contrabbando, con un giro d’affari e un danno per le casse dello Stato e dell’Unione Europea di proporzioni ingenti.
L’impianto, del valore di oltre 1,3 milioni di euro, era allestito con macchinari all’avanguardia in grado di produrre circa 2 milioni di sigarette al giorno. Situato in uno stabilimento di oltre 3.000 metri quadri, su due piani (di cui uno seminterrato), la fabbrica conteneva al momento del blitz 45 bancali di sigarette (circa 13 tonnellate), 93 bancali di precursori, 165 sacche di tabacco triturato e un vasto assortimento di materiali per il confezionamento con i loghi di note marche come Marlboro e Chesterfield.
All’interno dell’opificio sono state individuate dieci persone di nazionalità ucraina e bulgara, alloggiate in condizioni precarie. Queste sono state immediatamente denunciate con l’accusa di detenzione di tabacchi lavorati di contrabbando e contraffazione di marchi.
L’operazione si è estesa anche ad un altro stabilimento ad Andria, parte della medesima rete logistica, dove sono stati sequestrati ulteriori materiali per la produzione di tabacchi. La Guardia di Finanza è risalita a questa complessa filiera illecita grazie a precedenti sequestri di sigarette avvenuti nei mesi scorsi nel territorio di Palermo, dimostrando la capillarità e l’organizzazione del sodalizio criminale.
Il danno economico per le finanze pubbliche è stimato in milioni di euro. Le sigarette sequestrate, se immesse sul mercato, avrebbero causato un mancato introito di 3,2 milioni di euro in termini di accise e IVA evasa. Il profitto illecito giornaliero della fabbrica ammontava a circa 350.000 euro, per un potenziale guadagno annuale di oltre 120 milioni di euro e un danno stimato alle finanze pubbliche di circa 80 milioni di euro all’anno.
Questa operazione sottolinea l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto al contrabbando e alla contraffazione, fenomeni che sottraggono ingenti risorse all’erario e alimentano circuiti illegali con gravi ricadute sull’economia e sulla sicurezza.