DL Cutro: nel caso sarebbe un grande problema per la provincia di Foggia

L’eventuale approvazione del DL Cutro e la conseguente abolizione della protezione speciale
rischia di avere serie ripercussioni sul territorio pugliese: la mancata concessione e la revoca dei
permessi di soggiorno si tradurrà in una migrazione nella migrazione, con decine di migliaia di
migranti sparsi in tutt’Italia che – a causa della sopravvenuta irregolarità amministrativa – non
avranno altra alternativa che finire nei ghetti del foggiano.
L’esplosione demografica dei ghetti sarà l’unico effetto concreto perchè la stragrande maggioranza
dei richiedenti asilo sono comunque inespellibili per la mancanza degli accordi di riammissione con i
paesi di origine: per loro l’emarginazione, lo sfruttamento e il caporalato delle campagne sarà l’unico
appiglio a cui aggrapparsi per sopravvivere.
Anche i 110 milioni di euro stanziati dal PNRR per il superamento degli insediamenti rurali in Puglia
non serviranno a nulla perchè i destinatari di questi progetti saranno probabilmente solo i lavoratori
dotati di regolare permesso di soggiorno e contratto, che già sono una minoranza nei ghetti e ai
quali il governo con questo provvedimento si appresta a revocare anche a loro i documenti,
ricacciandoli nella marginalità e nell’indigenza più totale.
Già dopo l’abolizione della protezione umanitaria nel 2018 abbiamo visto i ghetti del foggiano
crescere in maniera esponenziale e in questi anni, anche grazie all’istituto della protezione speciale,
in molti casi i braccianti sono riusciti a emanciparsi dal fango e dalle baracche, ottenendo un
contratto di lavoro o di affitto: ora rischiamo di tornare indietro, invece di andare avanti.
Facciamo appello al Prefetto e ai parlamentari pugliesi perché tentino in tutti i modi di
fermare questa follia istituzionale, questa bomba ad orologeria che il parlamento si appresta
a lanciare nelle campagne del foggiano.
Da parte nostra lavoreremo in questi giorni a costruire momenti di confronto con i lavoratori nei
ghetti, per portare centinaia di braccianti foggiani il 28 aprile a Roma in occasione della
manifestazione convocata fuori il parlamento dalle realtà autorganizzate dei migranti per protestare
contro questo provvedimento, prima che venga convertito in legge.