Corte Costituzionale, ammesso il referendum anti-trivelle
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sulle trivellazioni che, come abbiamo già scritto sul nostro giornale, potrebbero toccare anche la zona dell’Adriatico al largo delle Isole Tremiti.
Il referendum è stato promosso da 9 Regioni: Puglia, Basilicata, Marche, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise (l’Abruzzo ha fatto dietrofront). Cosa cambierà se le Regioni dovessero vincere la loro battaglia? Gas e petrolio non potranno essere estratti entro 12 miglia dalla costa. In più, il ministero dello Sviluppo dovrebbe chiudere i procedimenti in corso, finalizzati al rilascio dei permessi e delle concessioni.
Attualmente, infatti, i titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi “per la durata di vita utile del giacimento”, il che, per i promotori del referendum, significa che i titoli già rilasciati “restino validi in attesa di tempi migliori”.
La sentenza della Corte Costituzionale sarà ora notificata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si provvederà poi ad indicare una data per il referendum, tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi. Sempre che, ovviamente, il Governo non modifichi prima la norma, venendo incontro ai rilievi delle Regioni e impedendo così che si arrivi al referendum.
La sentenza della Corte Costituzionale e le motivazioni che hanno portato all’ammissibilità del referendum anti trivelle saranno pubblicate entro il 10 febbraio.