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Coronavirus in Puglia, scontro Salvini-Lopalco sui 5 ragazzi ricoverati: “Campagna elettorale su bugie e terrore”

Puglia – “La sinistra pugliese fa campagna elettorale su bugie e terrore. Lopalco, aspirante candidato con Emiliano e capo della task force sul Covid nella regione, ha parlato di cinque giovani ricoverati in condizioni severe ma gli ospedali… negano!

Guarda caso, è con notizie allarmanti come questa che il governo giustifica lo stato di emergenza perenne, la limitazione delle libertà, la chiusura delle discoteche. Emiliano non può far finta di nulla“.

Queste le parole del leader della Lega Matteo Salvini dopo la notizia dei 5 ragazzi pugliesi ricoverati (4 nel Foggiano e uno nel Barese) in condizioni “severe”.

L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, a capo della task force regionale sul Coronavirus, alla vigilia di Ferragosto, aveva condiviso con una giornalista questo dato che riguarderebbe 5 giovani pugliesi di età inferiore ai 30 anni ricoverati negli ospedali della regione in condizioni definite “severe”, termine che però ha causato ben presto non pochi fraintendimenti.

Alcune testate, infatti, hanno riportato la notizia facendo pensare ad una gravità tale da necessitare la terapia intensiva, esclusa categoricamente da Lopalco in un lungo post pubblicato su Facebook.

Qualche giorno fa a domanda di una brava giornalista che mi chiedeva che tipo di casi stiamo osservando in queste settimane, ho risposto che nel nostro archivio risultavano anche 5 casi di giovani fra 20-30 anni definiti con un livello severo di malattia.

I soliti noti, con la solita tecnica del telefono senza fili, hanno via via distorto questa mia informazione, facendomi alla fine dire che in Puglia abbiamo casi di ventenni in condizioni gravi in terapia intensiva. Niente di più falso: mai detta una cosa simile“, scrive Lopalco.

Come al solito – prosegue l’epidemiologo – gli allocchi ci cascano ed ho avuto un gran da fare a ripulire la mia bacheca dai commenti di frotte di imbecilli. Per chiarire, nelle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità si definisce caso “severo” un paziente con “manifestazioni cliniche a carico delle vie respiratorie/altri organi apparati che necessitano di ricovero (non in terapia intensiva)”; se passa in terapia intensiva si etichetta come critico“.

Redazione

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