Coronavirus, allarme nelle Rsa della provincia di Foggia
Puglia – La situazione delle Rsa in Puglia diventa ogni giorno sempre più difficile e in vista della Fase 2 la preoccupazione cresce ancora di più.
Nei giorni scorsi l’Assoap, l’associazione delle strutture socio assistenziali pugliesi ha lanciato un grido d’allarme.
“Aiutateci, non sappiamo più come fare, non possiamo resistere così a lungo, venite a riprendervi i vostri cari, se potete, riportarteli nelle vostre case.
Abbiate cura personalmente di loro, oppure venite qui nelle residenze ad aiutarci, in barba ai divieti ma consapevoli che porterete il virus, fate la vostra scelta nel silenzio assoluto delle istituzioni che parlano con le loro circolari”.
Al momento sono 12 le residenze sanitarie sotto inchiesta per l’alto numero dei contagiati e di decessi registrati nelle ultime settimane.
Come riportato da Repubblica, nelle Rsa pugliesi sono stati registrati oltre 50 decessi e 600 contagi, numeri che ci si augura non aumentino ulteriormente.
Nel Foggiano le residenze sanitarie finite al centro di alcune inchieste delle Procure sono la Rsa San Raffaele di Troia, Il girasole di Bovino e Sacro Cuore di Torremaggiore.
Oggi un’altra notizia inerente ai contagi nelle Rsa della provincia di Foggia arriva da San Marco in Lamis dove in una Rsa sono risultate positive sette persone.
Nel dettaglio tre operatori sanitari e 4 pazienti sono risultati positivi al Coronavirus nella Rsa dell’ex ospedale Umberto I del comune in provincia di Foggia.
La cittadina del Foggiano è balzata alle cronache nazionali per il caso del Venerdì Santo in cui le celebrazioni organizzate dalla chiesa dell’Addolorata hanno richiamato sul sagrato della chiesa e nelle vicinanze quasi un centinaio di persone.
L’episodio è stato duramente commentato dall’arcivescovo della diocesi di Foggia, Vincenzo Pelvi, che in una nota ha affermato: “Un atto grave, perché da parte dei presenti è venuto meno il buon senso e la prudenza nel contribuire alla tutela della salute ed evitare un ulteriore estensione del contagio”.