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Cislaghi si scaglia contro l’assessore Morese: “Ma dove vive?”

Le parole di Giorgio Cislaghi del Circolo Che Guevara

Siamo rimasti senza parole nel leggere che per l’Assessore Morese sono stati “centrati gli obbiettivi contenuti nel piano TARI” come se la problematica della gestione del ciclo dei rifiuti, dell’igiene urbana, dell’inquinamento derivante dalle discariche comunali, si debba misurare solamente con la definizione dei costi a carico dei cittadini.

Probabilmente l’Assessore non si rende conto che, con le sue dichiarazioni, ha ammesso di non aver chiesto a AMIU Puglia il rispetto della normativa regionale, oltreché delle leggi nazionali ed europee, che prevede il conseguimento minimo del 65% di raccolta differenziata. Se è vero che questa amministrazione ha puntato solamente su un incremento del 5% annuo della raccolta e confidando nel “buon cuore” della Regione Puglia per ottenere un alleggerimento  dell’eco-tassa, da 25,82 a 15 euro, e non il suo azzeramento, ci sono validi motivi per chiedere le dimissioni dell’assessore e un pronunciamento della Corte dei Conti regionale sull’operato di tutta l’amministrazione comunale.

E’ ora che il Sindaco e l’Assessore rispondano alle domande poste dalle associazioni ambientaliste. Quando partirà una raccolta differenziata che preveda una separazione tra la “frazione organica” e la frazione secca dei rifiuti? Quando nel contratto di affidamento del servizio a AMIU Puglia sarà previsto il conseguimento degli obblighi di legge?

Le dichiarazioni dell’Assessore Morese lasciano stupiti perché sono state rilasciate pochi giorni dopo la chiusura della discarica comunale che obbliga allo smaltimento dei rifiuti nell’impianto di incenerimento di Borgo Tressanti e nelle discariche del tarantino. Sono evidenti gli aggravi dei costi che saranno spalmati sulle bollette che pagheranno le famiglie. E’ in questo modo che, per quest’anno, sarà centrato il piano TARI?

E’ ora che l’Assessore e il Sindaco si rendano conto che il tempo passato nell’illusione di un aumento dei volumi della discarica comunale ha solamente aumentato i problemi e probabilmente anche i costi per le famiglie.

E’ desolante il quadro che esce dai documenti prodotti durante la “conferenza dei servizi” del 26 gennaio, quella che ha portato alla chiusura della discarica. Scrivendo sul Piano di caratterizzazione del sito delle discariche (Frisoli e ex AGECOS) ARPA Puglia evidenzia che dalle analisi eseguite nel 2015 e nel 2016 sulle acque sotterranee risulta una presenza di sostanze inquinanti superiore alle “ Concentrazioni Soglia di Contaminazione” (CSC). E’ messo in evidenza anche che il Comune di Foggia ha intrapreso solo azioni che porteranno alla copertura della discarica ex AGECOS mentre non sono stati previsti interventi di messa in sicurezza d’emergenza, come azione preliminare alla bonifica, della Discarica Comunale (cd. Frisoli). Se per queste motivazioni, oltre a molto altro, ARPA Puglia respinge il piano di caratterizzazione ambientale, il Servizio Ambiente della Provincia di Foggia invita il Comune di Foggia a valutare l’opportunità di inoltrare formale istanza di archiviazione della procedura VIA/AIA in essere per l’ampliamento della discarica comunale. L’istanza di VIA/AIA potrà essere riformulata, scrive sempre il Servizio Ambiente della Provincia, unicamente al compimento delle procedura di bonifica.

Assessore all’Ambiente e il Sindaco devono chiarire quali sono le azioni che intendono intraprendere per assicurare alla città un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che rispetti la normativa vigente, ma devono anche chiarire qual è la situazione ambientale esistente attorno alle discariche comunali, quanto è esteso e di che proporzioni è l’inquinamento ambientale, quale azioni intendono adottare per avviare la bonifica del sito, quali sono i costi degli interventi urgenti per la copertura delle discariche e chi ne pagherà i costi.

Redazione

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