Sociale

Cerignola, progetto per l’inclusione lavorativa dei detenuti

“In me non c’è che futuro”: “Pietra di Scarto” e “Tavola Valdese” per l’inclusione socio lavorativa delle persone in esecuzione penale.

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E’ partito “In me non c’è che futuro”, il nuovo progetto della Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” di Cerignola, realizzato con il sostegno dei fondi “Otto per Mille” della Chiesa Valdese
Ispirandosi ad una frase di Adriano Olivetti, l’attività si pone l’obiettivo di realizzare l’inserimento socio lavorativo di due persone in esecuzione penale, attraverso la formazione, il lavoro e il sostegno psicologico.
“Chi ci conosce – afferma Pietro Fragasso, presidente della Cooperativa – sa quanto per noi il tema della giustizia sociale e dei diritti sia una priorità. E di come questa tematica spesso converga con il recupero sociale e lavorativo delle persone che stanno vivendo esperienze di giustizia, siano esse in carcere o in esecuzione esterna”. Grazie al finanziamento del Bando “Otto per Mille” della Chiesa Valdese la Cooperativa ha attivato due borse lavoro con l’obiettivo di realizzare una formazione specialistica “on the
job” e di professionalizzare i due beneficiari sia nelle fasi di lavorazione agricola, sia nell’attività di
trasformazione agro-alimentare. Sede dell’attività è il Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, bene confiscato alla mafia che la Cooperativa gestisce dal 2010, e sul quale si coltivano olive, pomodori, orticole, uva e frutta.
Dal 2021 è stato attivato anche un opificio per la trasformazione del pomodoro dove ogni estate
vengono realizzate passate, pelati e lavorazioni al naturale (circa 100.000 vasi) che sono
distribuite in Botteghe di Commercio Equo e Solidale, Negozi Bio e Gastronomie di tutta Italia.

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