Ambiente

Cementificazione in Italia: Foggia nella top ten

Scandaloso consumo di suolo a Foggia: cantieri abbandonati e ruderi in tutta la città

Aumenta la cementificazione all’interno delle città italiane. Si continua a costruire, le città si allargano, si lasciano morire le zone semicentrali, e si consuma suolo, cioè spazi aperti e buona terra. Il consumo di suolo nelle città e nei centri abitati ha come conseguenza l’aumento delle temperature: la presenza di superfici artificiali – edifici ma soprattutto strade asfaltate – a scapito del verde urbano comporta l’aumento dell’intensità del fenomeno delle isole di calore. La differenza di temperatura delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C. La capitale è il comune italiano con il maggiore consumo di suolo seguito da Verona, L’Aquila, Olbia, Foggia, Alessandria e Bari. Il capoluogo dauno continua ad espandersi a macchia di leopardo in quasi tutte le direzioni, utilizzando suolo fino a ieri utilizzato in agricoltura, e tralasciando ampi spazi del centro urbano. Basti pensare ai cantieri fermi in piazza Carlo Gentile, in via  Marinaccio e in via Miranda. Ma ci sono anche ruderi che sono uno scandalo per la vivibilità dei quartieri: due su tutti si presentano squallidi e desolati in via Scrocco e in via Ferrante Aporti. Immobili crollati e abbandonati da decenni dai proprietari. La città, quindi, si espande e cantieri in piena attività si contano un po’ dappertutto, nonostante il calo demografico. Il capoluogo dauno si spopola lentamente, con circa 5000 residenti in meno tra il 2017 e il 2021. Una situazione analoga a tutte le altre città italiane. Si continua però a costruire a ritmi sostenuti  – lo afferma l’ISTAT – nonostante in Italia ci siano oltre 7 milioni di abitazioni vuote o abbandonate, mentre per l’istituto di statistica ( e per il buon senso) sarebbe meglio ristrutturare e recuperare gli stabili abbandonati.  Si costruisce e si asfalta anche su terreni destinati all’agricoltura – l’orbitale ne ha divorato decine di ettari – provocando un indiretto danno economico: in Puglia negli ultimi sei anni si sono persi 425 ettari di terreno agricolo e in tutta Italia nello stesso periodo si sono perse superfici verdi in grado di produrre tre milioni di quintali di prodotti agricoli.

Vincenzo D'Errico

Giornalista professionista e scrittore, impegnato a lungo nell’emittenza locale, collaboratore del quotidiano L’Edicola del Sud, direttore della Rivista Filosofia dei Diritti Umani / Philosophy of Human Rights.

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