Le Guide di Foggia Reporter: Candela

Candela – Il borgo dei borghi medievali della transumanza. Il suo cavallo di battaglia? L’asparago e non solo. Il suo prolifero e variopinto paesaggio racchiude un piccolo presepe.
Candela è un borgo pietroso del Subapppennino Dauno, ben noto per l’asparago e come meta della transumanza lungo il tratturo Pescasseroli-Foggia.
Anche a Natale, Candela si contraddistingue per la sua magica atmosfera. Sarà la magnifica casa di Babbo Natale o la suggestione delle luci e dei colori della bucolica Cittadella? Chi lo sa! Addentrandovi, l’imponenza ufficiale dell’Arco della Candelora sprigiona un clima solenne e fedele.

Una sorta di grande presepe sia per le sue tradizioni legate al sacro sia per la sua natura, legata al Fiume Ofanto, che circonda il suo perimetro naturale insieme al Carapelle. La storia di Candela si scinde il tra il versante campano e lucano, che fanno da eco al suo passato millenario. La dolcezza e l’ospitalità di questo paese, infatti, ha proferito nel corso dei secoli un copioso andirivieni di genti come i Dauni che vi si stanziarono per la presenza di vegetazione, sorgenti naturali e rigogliose pianure. Una mossa davvero astuta dei Romani rifugiati da Canne, ad esempio, che vi occuparono il borgo indigeno in cerca di riparo e controllo e di cui il poeta latino, Orazio, nella sua V satira ve ne cita il passaggio.
Tuttavia furono i Longobardi del Ducato di Benevento a fondarne la cittadella in questo punto nevralgico di questa terra, lì dove il sole tramonta per nascondersi dietro le vallate campane delle colline dei Santi Tommaso e Rocco.

Non a caso uno dei monumenti religiosi di spicco di Candela è proprio la Chiesa di San Rocco, situata fuori le mura, ma molto nota per i suoi interni riccamente impreziositi da mosaici bizantini. Un nesso che attraversa i vicoli del centro storico fino ad arrivare alla Chiesa di San Tommaso, anch’essa romanica, ma contraddistinta per il suo campanile, da sempre emblema per gli abitanti. E per rimanere in tema di monumenti ecclesiastici d’eccellenza non si può che citare la Cattedrale, nota come Santa Maria della Purificazione, pregiata da un coro ligneo datato al Cinquecento come il Palazzo Doria contraddistinto dal suo loggiato rinascimentale in eco dello splendore vissuto da Candela per circa duecento anni durante il dominio feudatario dell’omonima famiglia genovese.

Candela è una realtà dal turismo multitasking, ogni momento dell’anno offre spunti e momenti di scoperta. Dal culto religioso alla scoperta dei gusti e dei sapori autoctoni, Candela saprà accogliere calorosamente travolgendo il visitatore con un unico fascino.
Fonte: Puopolo, D., “Le vie della transumanza. Storia e tradizioni dei tratturi Pescasseroli-Candela, Foggia-Camporeale”, Il Castello Edizioni, 2007.