Politica

Autonomia differenziata: anche la sindaca di Foggia dice no

Anche Maria Aida Episcopo ha firmato un appello ai senatori per bloccare la riforma

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Domani, 16 gennaio, in molte piazze d’Italia si terranno presidi contro la riforma dell’autonomia differenziata, che approda in Senato. Cento sindaci del Sud Italia, quasi tutti del centrosinistra e del M5s, aderiscono ad un appello proveniente dai senatori dei loro territori scendendo in piazza e annunciando la protesta davanti alle prefetture contro la riforma. Ha firmato il documento anche la sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo.

In una nota l’Associazione Sindaci del Sud scrive: «Ogni sindaco che amministra la cosa pubblica nel Mezzogiorno sa quanto sia difficile garantire quello che chiedono i cittadini e ciò che servirebbe alle future generazioni in un contesto di totale difficoltà socio-economica e di gravi carenze amministrative. Con il regionalismo spinto non si creerebbe quella maggiore efficienza che il ministro Roberto Calderoli sbandiera per giustificare la sua proposta, il cui unico scopo, in realtà, è ridare peso alla Lega. Si determinerebbe, invece, un peggioramento delle condizioni dei municipi del Sud».

«Si calcola – prosegue la nota – che la proposta di revisione del Pnrr ottenuta dal ministro Raffaele Fitto colpirà soprattutto le regioni del Sud, che subiranno un taglio di 7,6 miliardi, la metà dei 15,9 che si prevede di ridurre. Per non parlare dell’eliminazione delle Zes e dei 4,4 miliardi distratti dal fondo perequativo infrastrutturale in una nazione che sul piano delle ferrovie e delle strade è letteralmente tagliata in due, l’alta velocità al Nord, la grande lentezza al Sud». “L’autonomia differenziata – conclude il comunicato – rappresenterebbe il colpo di grazia e per questo noi sindaci del Sud chiediamo a tutti i senatori eletti nei nostri collegi di far sentire forte la loro voce di dissenso, in difesa della terra in cui sono nati loro stessi, i loro genitori e i loro nonni, i loro figli. Diversamente faremo conoscere alla popolazione chi si è sottratto a questo dovere morale»

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